Cronaca giudiziaria

"Metti il burqa". E l'operaio picchia la moglie

Un trentunenne pakistano residente in provincia di Bologna risulta indagato per maltrattamenti e lesioni personali: non avrebbe apprezzato la scelta della moglie di vivere "all'occidentale" e non avrebbe esitato a picchiarla e a minacciarla di morte, quando rifiutava di indossare il burqa

"Metti il burqa". E l'operaio picchia la moglie

Avrebbe insultato più volte la moglie, arrivando non di rado a malmenarla e a minacciarla di morte. Il motivo? L'intenzione da lei espressa di non rispettare in maniera integrale i precetti del Corano e soprattutto la sua riluttanza ad indossare il burqa, che il coniuge evidentemente continuava a non digerire. E per questa ragione, un uomo di 31 anni originario del Pakistan risulta indagato a piede libero con l'accusa di maltrattamenti e lesioni personali. Lo riporta Il Resto del Carlino, rendendo nota una vicenda svoltasi a Bentivoglio, una paese della provincia di Bologna. Lo straniero vi si era stabilito da diverso tempo e si era in qualche modo integrato: aveva trovato lavoro come operaio presso una ditta del posto ed era persino riuscito ad ottenere la cittadinanza italiana.

Alla luce di tutto ciò aveva quindi convinto la giovane consorte, inizialmente rimasta in Pakistan, a seguirlo anche in Italia e negli ultimi giorni dello scorso giugno la coppia si sarebbe riunita in Emilia Romagna. Ma da allora, stando alle accuse, le avrebbe reso la vita impossibile: il pakistano avrebbe iniziato sin da subito a maltrattarla e a picchiarla, preoccupato dal fatto che la ragazza adottasse uno stile di vita a suo giudizio "troppo occidentale". Le avrebbe più volte impedito di uscire di casa, anche solo per passeggiare. Nei casi in cui le dava il permesso di allontanarsi dalla loro abitazione, le avrebbe sempre imposto il burqa. E quando lei rifiutava di indossarlo, lui passava rapidamente dalle parole ai fatti: a quanto pare non esitava a rifilarle pugni, schiaffi e calci. E in più occasioni sarebbe arrivato anche a minacciare di ucciderla, qualora non lo avesse ascoltato.

La donna avrebbe in particolare riferito un episodio che sarebbe avvenuto poco più di tre mesi fa, lo scorso agosto: in quel periodo si trovava in Emilia da circa un mese e, desiderosa di imparare al più presto la lingua, aveva chiesto al marito il permesso di poter frequentare alcune lezioni di italiano a scuola. Peccato che quest'ultimo fosse a quanto sembra di tutt'altro avviso: non solo le avrebbe rivolto una lunga sequela di offese, ma avrebbe reagito scaraventandola con forza contro il muro e provocandole così lesioni sparse tra volto e arti per una prognosi iniziale di sette giorni. Ed è probabilmente stata quella la goccia che ha fatto traboccare il vaso: la giovane decise a quel punto di sporgere denuncia, preoccupata per la sua stessa incolumità.

E le indagini stanno proseguendo: a breve dovrebbero esserci ulteriori sviluppi.

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