
È definitivo il rigetto della richiesta di sorveglianza speciale e della confisca dei beni chiesti dalla Procura di Palermo nei confronti dell'ex senatore di Fi Marcello Dell'Utri. La Cassazione ha respinto il ricorso presentato dalla procura generale. La vicenda nasce con la richiesta di misura di prevenzione personale e patrimoniale a carico di Dell'Utri, e patrimoniale a carico della moglie e dei tre figli avanzata dai pm del capoluogo siciliano.
Il Tribunale aveva rigettato le istanze. Da qui il ricorso in appello delle Procure, distrettuale e generale, di Palermo. Il primo era stato rigettato, il secondo dichiarato inammissibile. La Procura generale ha presentato ricorso alla Suprema Corte che però le ha dato torto. Dell'Utri, che ha scontato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, nel procedimento è stato difeso dagli avvocati Francesco Centonze e Tullio Padovani. I familiari dell'ex manager di Publitalia invece sono stati assistiti dall'avvocato Francesco Bertorotta.
"La Corte di Cassazione ha definitivamente chiarito ciò che era ovvio per noi e per tutti gli italiani in buona fede: non è mai esistito alcun legame tra Berlusconi, Dell'Utri e Cosa nostra. Per anni abbiamo assistito ad un accanimento giudiziario nei confronti del Presidente Berlusconi, strumentalizzato cinicamente da molti avversari politici per sconfiggere attraverso la magistratura il leader scelto da milioni di italiani. Oggi si cancellano anni di menzogne e calunnie, mettiamo la parola fine a una storia vergognosa e rendiamo giustizia alla memoria di un grande italiano". Lo afferma in una nota il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
"La sentenza della Corte di Cassazione - che esclude qualsiasi legame tra Silvio Berlusconi, Marcello Dell'Utri e Cosa nostra - spazza via, una volta per tutte, il fango e le ombre infamanti che per anni sono stati gettati sulla figura di un grande leader, Silvio Berlusconi, per essere utilizzati come una clava dagli avversari politici.
Rimane l'amarezza per una verità che arriva tardivamente, ma che comunque emerge oggi in tutta la sua chiarezza. Per quanto ci riguarda, per noi è sempre stata tale" Lo afferma in una nota Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.