
"Tanto rumore per nulla". Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi commenta così il processo a Matteo Salvini su Open Arms, che a suo dire "non andava proprio fatto". Secondo il titolare del Viminale, che nel 2019 era il capo di gabinetto di Salvini, il tribunale di Palermo "è arrivato a delle conclusioni alle quali io confidavo potesse arrivare".
Intervenendo al Taormina International Book Festival, a proposito delle motivazioni della sentenza che il 20 dicembre scorso ha assolto il vicepremier dall'accusa di sequestro di persona per non aver concesso il porto "sicuro" alla nave della Ong spagnola. "In un primo momento entrai nell'inchiesta in veste di coindagato - ricorda Piantedosi - poi sono stato testimone. Sollecitammo l'intervento della Spagna", Paese che secondo i giudici doveva farsi carico di offrire l'approdo, e in effetti Madrid "accettò che dovesse farsi carico della nave e offrì che i migranti venissero portati in Spagna".
Mentre la Procura di Palermo deve ancora capire se presentare ricorso, Open Arms continua a chiedere l'interruzione immediata del Memorandum tra l'Italia e la Libia firmato nel 2017 dall'allora ministro dell'Interno Marco Minniti, che secondo l'organizzazione "ha legittimato il respingimento di migliaia di persone verso un Paese dove subiscono detenzione arbitraria, torture, violenze e abusi documentati da anni".