"Il prof ci tocca in aula". Ma la verità è un'altra: cosa è successo

L'insegnante aveva sequestrato il cellulare a una studentessa. Da qui l'accusa di violenza sessuale nei confronti di due 13enni e maltrattamenti su un'alunna disabile. I giudici: "Vittima di un complotto"

"Il prof ci tocca in aula". Ma la verità è un'altra: cosa è successo
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Ci sono voluti sei anni e due sentenze di assoluzione per scagionare definitivamente un insegnante di sostegno della scuola media Paolo Soprani di Castelfidardo, in provincia di Ancona, dalle accuse di violenza sessuale aggravata nei confronti di due studentesse minorenni e maltrattamenti su un'alunna disabile. Stando a quanto riporta Il Resto del Carlino secondo i giudici della Corte d'Appello del capoluogo marchigiano il prof sarebbe stato vittima di "un complotto" architettato da una delle ragazzine che aveva denunciato le presunte molestie dopo che il docente le aveva ritirato il cellulare.

Le accuse nei confronti del prof

I fatti risalgono all'anno scolastico 2017-2018. Giovanni Di Presa, 64 anni, insegnante di sostegno e supplente in una scuola dell'Anconetano, era stato accusato da due studentesse tredicenni di carezze osè e palpeggiamenti durante la lezione. Inoltre gli era stato contestato di aver alzato le mani su una terza alunna disabile, picchiandola e schiaffeggiandola in classe.

L'assoluzione

Rinviato a giudizio, in primo grado il prof era stato assolto dall'accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di minori. In Appello la sentenza è stata confermata - "perché il fatto non sussiste" - con anche l'assoluzione per i presunti maltrattamenti nei confronti della ragazzina disabile. Secondo i giudici di secondo grado, una delle due studentesse coinvolte nel procedimento avrebbe voluto vendicarsi del fatto che l'insegnante le avesse ritirato il cellulare durante la lezione. E dunque si è trattato di un "complotto" - scrive il Resto del Carlino rilanciando uno stralcio delle motivazioni della sentenza - basato su "un'invenzione di fatti non veri o enfatizzando fatti veri ma minimali".

La reazione dell'insegnante

La lunga e intricata vicenda giudiziaria ha compromesso l'attività professionale dell'insegnante. "Sono stato sospeso e mi è stato impedito di fare domande.

– ha detto il prof assolto – Ho passato un periodo bruttissimo, rincorso da accuse infamanti che mi hanno isolato dal resto della società". "Non sarà facile tornare ad essere quello che ero. - ha concluso il 64enne -Darò incarico ai miei legali di verificare la possibilità di essere risarcito del danno subito".

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