Qatargate

Qatargate, Cozzolino va ai domiciliari. Ora si attende la decisione sulla estradizione

Parlando con il suo avvocato Vincenzo Domenico Ferraro, Cozzolino ha detto di essere "tranquillo" e di confidare "nella giustizia"

Qatargate, Cozzolino va ai domiciliari. Ora si attende la decisione sulla estradizione

La detenzione nel carcere napoletano di Poggioreale di Andrea Cozzolino è durata solo una notte. L'europarlamentare napoletano del Partito Democratico era stato raggiunto nella serata di ieri da un mandato di arresto europeo per corruzione firmato dal giudice belga Michael Claise nell’ambito dell’inchiesta sul Qatargate. Il mandato era stato notificato in una clinica di Napoli dove il politico era in cura. Tuttavia, dopo l'udienza di convalida prevista dalla procedura, la Corte d'Appello di Napoli gli ha concesso gli arresti domiciliari in attesa dell’udienza che si terrà martedì prossimo per decidere sull'estradizione a Bruxelles - dove è indagato - alla quale assistito dagli avvocati Federico Conte e Dezio Ferraro, si è opposto. A Cozzolino verrà concessa l'autorizzazione di lasciare gli arresti domiciliari per le esigenze personali per due ore al giorno, una la mattina e una il pomeriggio, per "motivi di sostentamento e sanitari".

L'esponente del Pd è comparso nell’aula 310 del Tribunale di Napoli. Vestito con una giacca beige e un maglione scuro. È apparso sereno, per quanto provato dagli eventi delle ultime ore e non ha reso dichiarazioni, lasciando ai suoi legali il compito di riassumere la linea difensiva. Parlando con il suo avvocato Vincenzo Domenico Ferraro, Cozzolino si era detto "tranquillo, confido nella giustizia". Il consigliere delegato della Corte di Appello Gabriella Gallucci ha ritenuto la misura degli arresti domiciliari sufficiente a tutelare il pericolo di fuga fino alla decisione definitiva sulla richiesta di consegna al Belgio che sarà discussa nell'udienza che si terrà la prossima settimana.

Il Marocco al centro del Qatargate

Nel testo del mandato di arresto europeo emesso dai magistrati belgi nei confronti di Cozzolino si legge che il parlamentare europeo aveva contatti diretti con Abderrahim Atmoun, ambasciatore del Marocco in Polonia. Il primo giugno del 2022, durante un incontro a Varsavia tra i due, Cozzolino ha ricevuto anche "un'onorificenza e una cravatta e avrebbe discusso la linea da seguire alla commissione mista Ue-Marocco del Pe". "Dagli elementi raccolti dai servizi segreti del Belgio – c'è scritto inoltre nel documento – appare che anche Andrea Cozzolino, insieme ad Antonio Panzeri e Francesco Giorgi, abbia ricevuto direttamente dei fondi dal signor Atmoun".

Il punto centrale delle accuse nei confronti di Cozzolino, dunque, rimane la presunta attività a favore del Marocco e dei suoi servizi segreti attraverso l'ambasciatore Atmoun, che "gioca un ruolo importante nell’ambito della corruzione ipotizzata attraverso la cessione di denaro liquido", aveva sentenziato il giudice istruttore Michel Claise. Il punto di riferimento per gli europarlamentari coinvolti nello scandalo, come riporta il Corriere della Sera, era l'ufficiale dei servizi marocchini Rabat Mohamed Belharace.

Cozzolino è stato tirato in ballo dal suo ex assistente Giorgi, il quale ha evidenziato ai magistrati il ruolo dell'esponente del Pd.

Commenti