
Il 13 agosto del 2007 è il giorno in cui Chiara Poggi è stata trovata morta nella sua casa di Garlasco. L'unico condannato è Alberto Stasi mentre Andrea Sempio è l'unico indagato della nuova indagine avviata dalla procura di Pavia. È su di lui che ora sono accesi tutti i riflettori. Il Corriere della sera, in un articolo in edicola oggi, riferisce che il giorno dell'omicidio di Chiara proprio tra l'indagato e i suoi amici ci sono stati sei contatti telefonici, che non risultano essere stati dichiarati nelle prime indagini condotte nel 2007.
Questi contatti avvennero tra le 9.58 e le 12.18 e furono tra Sempio, Mattia Capra e Roberto Freddi, che sono stati recentemente perquisiti e facevano parte all'epoca della compagnia in cui era anche Marco Poggi, fratello di Chiara, e Angela Taccia, che oggi è uno degli avvocati difensori di Sempio. Nessuno di loro risulta essere indagato ma, per completezza di indagine, anche nei loro confronti, ma non solo, nei prossimi giorni verrà effettuato il prelievo del DNA. Gli investigatori vogliono raccogliere il materiale genetico di tutti coloro che, in quegli anni, hanno frequentato casa dei Poggi. L'attuale procuratore di Pavia vuole vederci chiaro su quelle telefonate, che al momento non hanno alcun significato investigativo specifico, alla luce del fatto che nei verbali del 2007 non vennero in alcun modo menzionati.
Non si sa dove possano portare queste tracce: Fabio Napoleone ha voluto sequestrare tutti i telefoni vecchi dell'epoca ma lavorare su quei tabulati non è facile. Esistono solo i tabulati complessivi della cella di Garlasco ma non quelli di Andrea Sempio: le indagini di allora si concentrarono su Sempio. Alle 11.25 di quel giorno l'unica certezza è che Sempio fosse in casa, perché ricevette una telefonata al numero fisso. Ora la procura andrà ad analizzare tutti i contatti, che sono telefonate e sms partiti dal numero di Sempio.
Un capitolo a parte riguarda la borsa Pinko di Chiara, che rappresenta uno dei tanti dubbi dell'indagine. Nelle immagini scattate al momento del sopralluogo si intuisce che Chiara la stesse utilizzando, anche perché lì dentro è stato trovato lo scontrino della pizza che ha consumato la sera prima dell'omicidio con Stasi.
Ma quella borsa non è mai stata sequestrata e sottoposta ad accertamenti. Il Corriere della sera riferisce che venne riconsegnata ai familiari ma poi venne rubata dalla casa in cui gli stessi si trasferirono quando la loro abitazione era sotto sequestro. Ma non ci sono verbali di denuncia.