
"Quindici punti di corrispondenza con l'impronta della mano di Sempio". La procura di Pavia, con un comunicato, ora chiarisce i dettagli di quanto rivelato per primo dal Tg1 ieri pomeriggio, nel giorno fissato per gli interrogatori, da svolgersi in contemporanea, di Andrea Sempio (che non si è presentato), Alberto Stasi e Marco Poggi, rispettivamente fidanzato, condannato in via definitiva, e fratello della vittima Chiara Poggi, non indagato.
Scrive la procura guidata da Fabio Napoleone che i consulenti tecnici incaricati dal pubblico ministero di svolgere nuovamente "gli accertamenti dattiloscopici su tutte le impronte all'epoca dei fatti - si tratta di Gianpaolo Iuliano e Nicola Caprioli - non attribuite o ritenute "non utili", in tempi brevi hanno concluso che, alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software, "l'impronta 33, evidenziata mediante l'impiego delle ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio, per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche". Insomma, alla luce delle nuove tecniche informatiche, sarebbe stato possibile attribuire l'impronta, prima non ritenuta utile ai fini dell'indagine, al neo indagato Sempio.
La procura ricostruisce che "l'ufficio sta procedendo ad ulteriori investigazioni" sul fatto che in data 5 settembre 2007 una parte dell'impronta "33" priva di creste potenzialmente utili per gli accertamenti dattiloscopici è stata asportata dal muro grattando l'intonaco con un bisturi sterile. Ed elenca anche, in ordine cronologico, le operazioni condotte dal reparto di investigazioni scientifiche dei carabinieri, all'epoca guidato da Luciano Garofano, ora consulente della difesa di Sempio.
Si legge che il Ris di Parma - il 21 agosto 2007, quindi una settimana circa dopo il delitto - ha trattato con una soluzione di ninidrina spray "le superfici delle pareti e del soffitto, nel primo tratto della scala che conduce alla cantina di casa Poggi". La ninidrina è un reagente che provoca il colore rossastro nelle impronte in cui è stata applicata. Una settimana ancora dopo, cioè il 29 agosto 2007 i Ris di Parma hanno proceduto ad ispezionare le pareti e il soffitto delle scale della cantina precedentemente trattate con ninidrina individuando la suddetta impronta "33" che è stata fotografata digitalmente in pari data. Poco dopo, il 5 settembre 2007, una parte dell'impronta "33" priva di creste potenzialmente utili per gli accertamenti dattiloscopici è stata asportata dal muro grattando l'intonaco con un bisturi sterile, e che - come emerge dalla relazione di consulenza tecnica n.
3306 - 2007 dei RIS di Parma la restante parte dell'impronta "33", potenzialmente utile per gli accertamenti dattiloscopici, era stata ritenuta "non utile". I pm pavesi chiariscono infine che gli "esiti della consulenza tecnica dattiloscopica collegiale sono stati utilizzati nel compimento degli atti istruttori svolti in data 20 maggio 2025".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.