"Perché sono inutili". Il genetista dei Poggi smonta le nuove teorie

Secondo Marizo Capra "ci si scandalizza per gli errori, ma sono umani. Il margine d’errore c’è, qualsiasi scienziato sa che non può annullarlo"

"Perché sono inutili". Il genetista dei Poggi smonta le nuove teorie
00:00 00:00

L'incidente probatorio sul caso di Garlasco ha inizio oggi ma ci vorranno almeno tre mesi per analizzare tutti i i dati e arrivare a delle conclusioni. Sarà un lavoro lungo e c'è già chi parla di "battaglia" tra i consulenti in questo nuovo filone d'indagine volto a verificare se possano esserci ricostruzioni o verità alternative a quelle accertate con la sentenza definitiva che ha condannato Alberto Stasi a 16 anni di carcere. I suoi legali sembrano essere più che possibilisti all'idea che possano emergere nuove prove che potrebbero dimostrare la sua innocenza, sostenuta anche dall'avvocato di Andrea Sempio, unico indagato in questo nuovo corso. Chi non ha dubbi su quanto è accaduto è il pool difensivo della famiglia di Chiara Poggi, e la stessa famiglia della vittima, secondo i quali quanto si doveva fare è già stato fatto in passato, tanto che si è arrivati a una sentenza di condanna passata in giudicato.

"Bisogna trovare sensazionalismi anche dove non ci sono. Ci si scandalizza per gli errori, ma sono umani. Il margine d’errore c’è, qualsiasi scienziato sa che non può annullarlo. Per questo uno scienziato serio non si spinge oltre i limiti del buon senso, perché in ambito forense non è tutto quanto possibile", ha dichiarato Marzio Capra, genetista della famiglia Poggi fin dal 2007 in un'intervista rilasciata a Il Giorno. "Chi valuta accertamenti fatti con una visione miope, limitata per quello stretto che gli è stato dato, estromettendo dati...", prosegue Capra, sottolineando che questo vale "per le unghie come per la ‘camminata’ di Stasi. È miope dire che sono entrati più soggetti sulla scena, perché è stato tutto già accertato da perizie in contraddittorio. Trovo ridicolo ridiscutere più volte delle stesse cose".

Il genetista dei Poggi, inoltre, conferma la sua idea sull'inutilizzabilità delle tracce genetiche: "Non ho nulla contro Ricci o Previderè, loro hanno visto solo il bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto, ma prima era completamente pieno e poi qualcuno ne ha bevuto metà. Bisogna valutare l’interezza della cosa. In tutte le analisi fatte la decisione è stata univoca". Anche sul Fruttolo, il vasettino di formaggio alla frutta sui cui ora si stanno spostando le attenzioni dopo le dichiazioni dell'avvocato Massimo Lovati, così come sugli altri reperti che verrano analizzati Capra non sembra avere dubbi: "Sono tutti reperti che all’epoca non furono analizzati, ma scartati perché non si riteneva che potessero portare a risultati utili alle indagini: l’assassino ha mangiato il Fruttolo e l’ha gettato nella spazzatura? Non fanno parte della dinamica del delitto".

Stessi dubbi mostrati nel complesso per il nuovo incidente probatorio da parte di Capra, che ribadisce che "le risposte certe c’erano già. Nessuna perizia si era chiusa con dei dubbi".

Ora, ha aggiunto, "la Procura li ha, andremo dietro ai dubbi con questa attività complessa e onerosa. Alla fine vedremo". Secondo lui, non basteranno 90 giorni per analizzare tutto ma la procura non sembra avere fretta.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica