
I punti chiave
C'è grande attesa per l'incidente probatorio per il delitto di Garlasco, le cui indagini sono state riaperte a marzo 2025. Stavolta l'attenzione viene puntata su alcuni reperti mai analizzati, ora al vaglio dei periti della scientifica che sono stati nominati dal gip Daniela Garlaschelli, ovvero la genetista Denise Albani e il dattiloscopista sta Domenico Marchegiani.
L’impronta 10
Uno dei reperti più descritto dalla stampa nelle ultime settimane, ma mai analizzato, consiste nell'impronta 10 repertata sulla porta d'ingresso della villetta di Garlasco: gli inquirenti ipotizzano che possa appartenere al killer di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007 proprio in quella casa. Di certo si sa che quell'impronta non appartiene né ad Alberto Stasi, il fidanzato della vittima condannato nel 2015 per l'omicidio, né ad Andrea Sempio, l'amico del fratello della vittima recentemente iscritto nel registro degli indagati.
L'impronta è stata inoltre confrontata con altre persone che frequentavano la villetta o la abitavano. Sono stati esclusi quindi il padre di Chiara Giuseppe Poggi, la madre Rita Preda, il fratello Marco Poggi, la zia Rosa Maria Poggi, la cugina Stefania Cappa, oltre che gli amici di Marco Alessandro Biasibetti, Roberto Freddi e Mattia Capra.
I paradesivi
Tutte le impronte repertate nel 2007 sono state raccolte in una sessantina di paradesivi, conservati da allora. Questi paradesivi verranno aperti dalla scientifica, e non solo ci sarà un confronto fotografico sulle impronte ma si cercherà di capire se è presente del materiale genetico ascrivibile all'indagato o ad altre persone.
Il tappetino
Un altro reperto che non è stato scandagliato è il tappetino del bagno, in particolare un minuscolo lembo insanguinato. Può darsi che sia di aiuto a capire cosa sia accaduto dopo il delitto. In passato, a processo, si era ipotizzato che Stasi si fosse lavato le mani dopo l'omicidio, tuttavia nel lavabo erano presenti dei capelli, rinvenuti dagli inquirenti, capelli che sarebbero scivolati via con l'acqua se fosse stato usato il rubinetto. Quindi anche questa ipotesi si è modificata nel tempo, e gli inquirenti potrebbero tornare sui propri passi sull'attribuzione di questa presunta azione al condannato.
I rifiuti
C'erano anche dei rifiuti nella villetta di Garlasco nel 2007. Uno di essi è particolarmente interessante poiché consiste in due vasetti di Fruttolo, uno snack in crema per bambini a base di latte, formaggio e frutta.
Questo snack non sarebbe potuto essere consumato da Chiara Poggi, la quale era allergica al lattosio. Impronte e Dna potranno dirci chi si è nutrito di quel cibo, chi è stato nella villetta di Garlasco nelle ore precedenti all’omicidio?Ti interessa l'argomento?