Il caso dell'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco, dopo 18 anni, continua a destare l'interesse degli italiani, soprattutto perché la procura di Pavia ha aperto un nuovo fascicolo all'inizio dell'anno, iscrivendo Andrea Sempio nel registro degli indagati, e perché la procura di Brescia sembra aver acceso un secondo faro in un filone alternativo legato a un'ipotesi di reato di corruzione. Ed è da questo secondo fascicolo, che vede iscritti come indagati l'ex pm Mario Venditti e Giuseppe Sempio, padre di Andrea, che stanno emergendo nuovi elementi, anche se entrambe le procure preferiscono lavorare nell'ombra. In questa seconda indagine coordinata da Brescia potrebbe entrare anche l'avvocato Massimo Lovati, ex difensore di Andrea Sempio, non è chiaro in quale ruolo.
Il suo legale, Fabrizio Gallo, si aspetta che Lovati venga sentito a breve ma, intanto, la settimana prossima ha annunciato che sarà a Brescia per avere maggiori informazioni. "Martedì sarò in Procura a Brescia per capire se l'avvocato Lovati è indagato o meno", ha dichiarato Gallo all'Agi, aggiungendo che ha questo punto ha desiderio di "chiarire le cose come stanno". Lovati, ha aggiunto, "non verrà. Allo stato delle cose, posso dire che non si avvarrà del segreto professionale ma bisogna capire in quale veste verrà ascoltato. Forse gli inquirenti vogliono ascoltare prima l'avvocato Federico Soldani e poi lui". Questa indagine, di cui si è avuta notizia il 26 settembre, è iniziata mesi prima, a maggio, quando le forze dell'ordine hanno effettuato la prima perquisizione su disposizione della procura di Pavia nelle abitazioni di alcuni soggetti, tra i quali i genitori di Andrea Sempio.
Durante quell'operazione hanno sequestrato alcuni documenti, tra i quali un foglietto, di cui Giuseppe Sempio si è attribuito la paternità, recante tra le altre cose la scritta: "Venditti Gip archivia x 20. 30. euro". Partendo da questo sono iniziate indagini più approfondite che hanno portato la procura di Brescia, che è competente a indagare sui magistrati in Lombardia, a ipotizzare un presunto passaggio di denaro dalla famiglia Sempio all'ex pm Venditti con l'ipotesi che possa aver agevolato l'archiviazione di Andrea Sempio nel 2017.
In quell'occasione si arrivò dall'iscrizione nel registro degli indagati all'archiviazione in pochi mesi, perché venne detto che non c'era nulla nel fascicolo di indagine che potesse giustificare un proseguo. Ed è anche su questo che ora Brescia vuole vederci chiaro.