
Si chiacchiera a Bogliasco, comune dell'hinterland di Genova dove la cena piccante tra un gruppo di professionisti è diventata materia di querela, oltre che di pettegolezzo. Tutto era iniziato come una normale cena tra un notaio, un medico e una donna, che come spesso accade in estate hanno "tirato tardi" tra le chiacchiere. A loro si è poi unito il titolare del locale con la sua compagna, che lavora nel locale, quando ormai tutti gli avventori se ne erano andati a casa. Abbassata la saracinesca, con dinamiche che non sono interessanti al fine di raccontare questa vicenda, quella che era iniziata come una cena tra amici si è trasformata in un'orgia con tanto di immagini registrate coi telefonini.
Tra adulti consenzienti non si configura alcun reato, se non che il giorno successivo alcune immagini sono state divulgate attraverso Whatsapp: è una delle donne, la cameriera, a scoprirlo, qualche giorno, quando si reca dal medico per un'ecografia. Lui la informa che "non sa come" quelle immagini sono arrivate anche sul suo telefono. Viene fuori che ad averle fatte girare è il notaio, al quale la donna telefona immediatamente per chiedere spiegazioni. Il Corriere della sera scrive che lui conferma di averle inviate, la tranquillizza e che le avrebbe detto che se si fosse presentata nel suo studio, tutto sarebbe stato chiarito. Ma la donna decide di muoversi diversamente e si rivolge al suo avvocato, le spiega la situazione e decidono di sporgere denuncia per revenge porn, sul quale la procura ha aperto un fascicolo.
Il pm ha affidato alla Polizia di Stato le indagini e sono stati già effettuate i primi interrogatori per cercare di ricostruire quanto accaduto.
Gli accertamenti preliminari avrebbero fatto emergere anche sostanze stupefacenti nel corso della serata in quantità tali da configurare l'uso personale. La vicenda ha contorni ancora molto frastagliati e rischia di diventare un caso giuridico importante, considerando che la pena prevista per revenge porn in Italia arriva fino a 6 anni di reclusione.