"Siamo disgustati". Il grido di dolore dei genitori di Chiara Poggi

Rita Preda e Giuseppe Poggi, il papà e la mamma della 26enne uccisa a Garlasco nel 2007, ai microfoni della Rai. "Nostra figlia non aveva misteri. Era una ragazza pulita, che ora non può più difendersi"

"Siamo disgustati". Il grido di dolore dei genitori di Chiara Poggi
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"Abbiamo solo due cose da dire. Siamo disgustati dalle affermazioni fatte in questi giorni nelle varie trasmissioni televisive. Si continua a infangare la memoria di nostra figlia. È veramente disgustoso, è squallido, non ho parole per definirlo". Rita Preda, la madre di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco nel 2007, lo ha detto ai microfoni di diverse telecamere questa mattina. Contestualmente è arrivata una nota dei legali della famiglia. "Nostra figlia era una ragazza pulita, semplice - ha detto nelle immagini trasmesse, tra gli altri, dal TgR Lombardia - Non aveva misteri, non aveva segreti, non aveva amanti. Ho sentito anche quello ieri sera. Non aveva due telefoni". Ancora: "Quello che è grave è che si fanno illazioni su una ragazza che non può difendersi, questo è il massimo che si poteva fare".

Anche il padre di Chiara, Giuseppe Poggi, ha risposto a qualche domanda: "Tutte queste nefandezze che vengono scritte su mia figlia, non so chi possa avere interesse a dirle". E ancora, la madre: "Adesso è giunto il momento di dire basta. Noi non tollereremo più che si infanghi la memoria di nostra figlia" .

Alla domanda di un gironalista che chiede che cosa stia succedendo, Rita Poggi dice: "Non lo so, dovete chiedere alla procura. Commento solo quello che è successo, quello che vediamo sui giornali e le televisioni". Su eventuali querele: "Vedremo, valuteremo con i nostri legali". E a chi chiede, finalmente, un ricordo di Chiara, che viene tirata in ballo oggi, tutti i giorni, dopo 18 anni, i genitori rispondono con un sorriso: "Era nostra figlia. Tutti i figli sono belli e non è facile descrivere i propri figli". Ancora: "Noi pensavamo fosse una storia chiusa.

Se vogliono fare altre indagini facciano pure ma per noi la verità è quella definitiva della Cassazione nel 2015 (la condanna del fidanzato Alberto Stasi, ndr). Non c'è nient'altro, per noi vale quello". Infine, sul figlio Marco: "Perché deve dire qualcosa? È meglio che stia fuori. Si vuole tirare in mezzo il fratello, è solo gossip, non c'è altro".

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