Cronaca giudiziaria

Staccò il dito del rivale a morsi, il giudice assolve il nigeriano

A Rimini un giovane nigeriano era finito a processo per aver staccato a morsi il dito della mano di un rivale, durante una colluttazione. Il giudice lo ha assolto dall'accusa di lesioni gravissime, condannandolo a sei mesi per rissa

Rimini, staccò il dito del rivale a morsi, il giudice assolve il nigeriano

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Era stato accusato di aver staccato con un morso, durante una colluttazione, il dito della mano di uno dei rivali. Nelle scorse ore il giudice l'ha assolto dall'accusa di lesioni gravissime, anche perché la falange in questione non sarebbe mai stata rinvenuta. Protagonista della vicenda che arriva da Rimini è un uomo di 28 anni originario della Nigeria, condannato alla fine a sei mesi per rissa (con pena sospesa) insieme a due cittadini albanesi. Stando a quanto riportato dalla stampa romagnola, tutto sarebbe iniziato a seguito di un violento scontro avvenuto nell'estate del 2022, sulla spiaggia del capoluogo riminese. Un alterco nato fra due gruppi di giovani stranieri, che stavano contendendosi l'interesse di alcune ragazze presenti in quel momento: da un lato cittadini originari dell'Europa dell'Est, dall'altro ragazzi di origini nigeriane.

Stando a quanto ricostruito nel corso delle indagini, le ragazze non si sarebbero mostrate interessate ai giovani africani e questi ultimi se la sarebbero presa con i rivali in amore: gli animi si sarebbero preso surriscaldati, fra insulti e minacce. E ad un certo punto i contendenti sarebbero passati dalle parole ai fatti, dando il via ad una violenta rissa. Uno scontro che si sarebbe protratto per alcuni minuti, a suon di pugni, calci e persino pali degli ombrelloni utilizzati come oggetti contundenti. Sino ad arrivare all'episodio contestato: ad un certo punto, secondo una prima ricostruzione, il ventottenne nigeriano si sarebbe scagliato addosso ad un rivale e gli avrebbe azzannato il dito. Un morso particolarmente violento a quanto pare, costato al malcapitato la prima falange dell'anulare destro.

Stando a quel che riporta il sito web RiminiToday, i vigilantes intervenuti all'epoca dei fatti per placare gli animi parlarono di una scena da film horror, con il giovane africano che al loro arrivo si trovava "seduto sul lettino con la faccia completamente sporca di sangue e un ghigno sul volto". Quest'ultimo in un primo momento era stato tacciato persino di cannibalismo, in quanto la falange strappata non è mai stata ritrovata nel luogo della colluttazione. Un'accusa che il diretto interessato, tramite il proprio avvocato, aveva più volte respinto al mittente, pur finendo a processo per rissa e lesioni gravissime.

Nonostante i sospetti a carico del nigeriano, venendo a mancare la parte anatomica oggetto della contestazione non sarebbe stato possibile accertare la sua effettiva responsabilità. Anche perché qualche altro sospetto era ricaduto su un altro straniero che però non è mai stato rintracciato.

Su queste basi il giudice ne ha disposto l'assoluzione del 28enne per quanto concerne l'accusa di lesioni.

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