
È in corso in questi giorni in procura a Milano un ragionamento in merito all'inchiesta sull'urbanistica a Milano, in particolare si sta valutando se procedere con l'appello, considerando che i termini scadono il prossimo 9 agosto. Nello specifico, i pm sembrano intenzionati a ribadire l'ipotesi di induzione indebita, che è stata esclusa dal gip Mattia Fiorentini, per il progetto "Pirellino-Torre Botanica", che vede coinvolti tra gli altri anche l'ex assessore Giancarlo Tancredi, l'ex presidente della Commissione per il paesaggio Giuseppe Marinoni e l'imprenditore Manfredi Catella. Il gip, nel suo provvedimento, ha condiviso l'accusa di corruzione di Catella nei confronti del componente della Commissione, Alessandro Scandurra, mentre non ha riconosciuto l'ipotesi di reato di induzione indebita che era contestata dai pm ai soggetti già citati compreso Beppe Sala, sulla quale però i pm sembra vogliano insistere, convinti che ne esistano gli estremi.
La motivazione data dal giudice si fonda sulla sua valutazione di assenza "di un interesse personale", di un'utilità per Marinoni, che avrebbe ceduto a quelle pressioni, si legge nell'ordinanza, "semplicemente in quanto indegno a ricoprire un incarico pubblico che lo avrebbe voluto terzo e imparziale". Ha accettato "supinamente" le "ingerenze di colleghi e superiori, a loro volta incalzati dai privati e da loro latamente minacciati di, quantomeno, azioni legali (poi effettivamente e con successo intraprese)". C'è un altro punto all'analisi dei pm, che è il riconoscimento da parte del giudice come utilità a Scandurra solo di poco più 28 mila euro, sempre per il Pirellino, e non quasi 139 come contestato da loro.
Saranno giorni di intenso lavoro per i pm, che da quanto si è appreso avrebbero già depositato al Tribunale del Riesame gli atti relativi ai primi due ricorsi presentati per chiedere la revoca dell'ordinanza: si tratta di quelli del componente della Commissione paesaggio e dal patron di Bluestone, Andrea Bezziccheri, il solo ad essere in carcere.
Manfredi Catella nel suo interrogatorio preventivo lo scorso 23 luglio davanti al gip avrebbe detto che il "Pirellino" è stata "la più grande fregatura che io abbia mai subito". L'ad di Coima ai domiciliari, assistito dagli avvocati Adriano Raffaelli e il professor Francesco Mucciarelli, si è scusato con il giudice per aver usato "questo termine, ma è oggettivo, numerico".