
Alberto Genovese resta in carcere: questo quanto sancito giovedì dal Tribunale di Sorveglianza di Milano. Secondo i giudici, per l’imprenditore condannato per violenze sessuale con utilizzo di droghe è necessaria una valutazione psichiatrica. Nel corso del processo a suo carico non sono mai state effettuate perizie e secondo il tribunale è necessario valutare le cause che lo hanno portato a commettere tali abusi violenti. La Sorveglianza meneghina ha affidato il compito di compiere l’accertamento al team psichiatrico del carcere di Bollate, con l’obiettivo di mettere a punto un preciso percorso di terapie per un’eventuale concessione dell’affidamento terapeutico. Una cosa è certa: Genovese sarà costretto a rimanere in carcere almeno altri cinque mesi, poiché l’udienza è stata rinviata al 24 ottobre.
Alberto Genovese resta in carcere
Nell’ordinanza i giudici hanno segnalato che nel corso del processo non è stata effettuata alcuna perizia psichiatrica, nonostante la presenza di consulenze difensive sugli aspetti psichici e di dipendenza dalla cocaina dell’imprenditore. La Sorveglianza, inoltre, ha posto l’accento su un secondo filone di indagini su altri episodi di violenze con lo stesso schema. Proprio per questo motivo risulta impossibile esprimere un giudizio certo su Genovese, in particolare perché non è chiara la “criminogenesi” di ciò che ha fatto. In altri termini, non è stata valutata a livello scientifico la causa specifica dei reati e delle modalità di estrema violenza con le quali sono stati commessi.
La mancata valutazione psichiatrica secondo i giudici ha un peso sul percorso trattamentale più idoneo per Genovese, nonostante l’apprezzamento per gli sforzi sostenuti per disintossicarsi dalle sostanze stupefacenti. Una cosa è certa per il collegio: non si può escludere che un percorso in una comunità terapeutica possa essere idoneo, anche per evitare che commetta altri reati della stessa natura. Inoltre, la Sorveglianza ha chiesto una relazione al criminologo clinico Paolo Giulini del Cipm di Milano sul percorso già effettuato dal 46enne, per comprendere se sia stato di tipo trattamentale o meno e che risultati abbia prodotto.
Alberto Genovese attualmente è detenuto nel carcere di Bollate dove sta scontando la condanna definitiva a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per detenzione e cessione di stupefacenti e
per violenza sessuale per i due episodi di abusi commessi ai danni di una diciottenne nell'attico Terrazza Sentimento nell’ottobre del 2020 e di una ventitreenne a Villa Lolita a Ibiza nel luglio seguente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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