"Vanno tolti da questo Paese". La rabbia del figlio di Cecilia De Astis, uccisa dai minori rom

Davanti al tribunale dei minori, l'uomo ha chiesto giustizia per la madre: "Sono stati educati a rubare e, in questo caso, anche a uccidere"

"Vanno tolti da questo Paese". La rabbia del figlio di Cecilia De Astis, uccisa dai minori rom
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Oggi a Milano, presso il tribunale dei Minori, è in corso l'udienza che deciderà sull'affidamento dei minori responsabili dell'omicidio di Cecilia De Astis a una comunità. I tre, che hanno tra gli 11 e i 13 anni, proprio per la loro giovane età non sono imputabili per reato, al pari del quarto che si trovava con loro in auto che attualmente risulta non reperibile. In tribunale c'era anche Filippo Di Terlizzi, figlio della vittima, che ora chiede che venga fatta giustizia.

"Cosa mi aspetto dall'udienza di oggi? Che la magistratura faccia il suo lavoro, devono inquadrare e valutare questi ragazzini, inquadrarli all'interno del loro ambito familiare", ha spiegato l'uomo, che ha ribadito come questa sia una situazione "che già si conosce perché si sa di che cosa vivono, di quali espedienti vivono queste persone, si sa che vivono di furti, non nascondiamocelo". Proprio per questo motivo, ha aggiunto, "dobbiamo essere forti tutti insieme, coesi in questa situazione e ribellarci e farci sentire".

Di Terlizzi, nel giorno del funerale di sua madre, con grande lucidità ha voluto sottolineare che la responsabilità di quanto accaduto non può ricadere soltanto sui minorenni. Oggi, ha ribadito quel pensiero "perché non hanno ancora la maturità per rendersi perfettamente conto delle loro azioni", ma ha aggiunto che "questo non toglie che siano comunque responsabili. Evidentemente non hanno sviluppato una coscienza e un rispetto per il prossimo, cosa che non c'è, come dimostra il fatto che dopo l'incidente hanno abbandonato l'auto rubata e sono fuggiti".

Loro stessi hanno raccontato agli inquirenti che dopo aver investito e ucciso la donna hanno preso i mezzi pubblici per trascorrere la giornata in un centro commerciale poco distante prima di rientrare a casa a tarda notte. "Sono stati educati a rubare e, in questo caso, anche a uccidere, senza porsi un minimo problema di coscienza", ha proseguito ancora Di Terlizzi. Il dolore per la morte della madre è enorme, soprattutto per le modalità con le quali è avvenuto.

I quattro hanno prima rubato l'auto a un gruppo di francesi in vacanza e poi l'hanno usata per fare un giro a Milano, perdendone il controllo e travolgendo la donna che si trovava sul marciapiede.

L'uomo chiede giustizia per sua madre, che viste le circostanze può essere espressa mandando "questi ragazzini in un riformatorio, in un luogo dove possono essere rieducati, per quanto si possa rieducare chi è stato introdotto nella società con queste modalità, e fare in modo che tramite l'istituzione queste persone non abbiano più modo di nuocere ai cittadini, non solo andando dove si insediano con i campi rom, ma proprio togliendoli da questo Paese".

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