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La voce dell'assassino, il trascinamento, il camion giocattolo: così la perizia fonica riscrive l'omicidio di Pierina

Sebbene la perizia fonica abbia determinato il non riconoscimento delle voci sulla scena del crimine del delitto di Pierina Paganelli, la scena stessa viene riscritta

La voce dell'assassino, il trascinamento, il camion giocattolo: così la perizia fonica riscrive l'omicidio di Pierina
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Un urlo squarcia una tiepida sera d’autunno a Rimini. Non lo sente nessuno, tranne una videocamera di sorveglianza che lo cattura. Sono le 22.13 del 3 ottobre 2023: nel vano tecnico dei garage di via del Ciclamino, la pensionata Pierina Paganelli viene barbaramente uccisa dopo essere rientrata dall’adunanza dei Testimoni di Geova. Chi l’ha uccisa? Sul banco degli imputati siede Louis Dassilva: cambierà qualcosa per lui ora che sono stati depositati gli esiti della perizia fonica disposta dal gip?

È una grande domanda: prima della perizia c’era stata una consulenza fonica, per cui l’esperto incaricato dalla pubblica accusa aveva isolato due voci, una maschile e una femminile. Non le aveva identificate con certezza, ma si era sbilanciato sulla base dell’esperienza: le voci captate potevano essere compatibili con quelle di Dassilva e Manuela Bianchi, nuora di Pierina e in quel periodo impegnata in una relazione extraconiugale con l’imputato, situazione che ha portato l’accusa a ipotizzare il presunto movente.

Ora la perizia fonica, realizzata dal consulente del tribunale Massimo Visentin dagli esperti dei carabinieri del Ris di Roma Claudio Ciampini e Davide Zavattaro afferma: “Le condizioni dei tratti di segnale afferenti alla presenza di voci umane sono risultati drasticamente inferiori per durata, intensità, rapporto segnale/rumore ai requisiti minimi previsti da qualsiasi metodo comparativo”. D’altra parte la telecamera che ha registrato suoni e voci si trova a ben 60 metri dalla scena del crimine, quella del ritrovamento del corpo di Pierina Paganelli la mattina successiva. Per cui si comprende bene quali siano queste condizioni tecniche estremamente sfavorevoli.

Tuttavia, la perizia dice una cosa molto importante: la scena del crimine potrebbe essere riscritta. Durante la trasmissione Ore 14 è stato esposto il timing analizzato dai periti. Il primo passo: tra le 22.10 e le 22.12 si sente una basculante aprirsi e chiudersi. È quella della pensionata che rientra dall’adunanza. Alle 22.13 ci sono le urla della vittima, seguite da una voce maschile e dal verso di uno sforzo - o, come si è ipotizzato all’inizio, di soddisfazione. Per gli inquirenti potrebbe essere la voce dell’assassino, che potrebbe non essersi allontanato subito dopo l’omicidio.

Quelli che seguono sono infatti stati individuati come suoni compatibili con il trascinamento e il riposizionamento del corpo: in altre parole lo staging non si sarebbe limitato al taglio degli slip di Paganelli, simulazione di una violenza sessuale, ipotesi non riscontrata e quindi respinta immediatamente dagli investigatori, e allo spargimento degli effetti personali della donna

nel vano. Ci sono poi rumori di passi e di una basculante che si apre e si chiude tra le 22.17 e le 22.19. È la porta di quale garage? Se ne parlerà in aula il prossimo 16 dicembre: il processo è ancora tutto da scrivere.

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