Alain Delon, guerra tra eredi: il figlio Alain-Fabien denuncia i fratelli e chiede l’annullamento del testamento milionario

Dopo la morte di Alain Delon, avvenuta il 18 agosto 2024, è esplosa una dura battaglia legale tra i suoi figli per l’eredità milionaria. Il figlio minore, Alain-Fabien, ha denunciato i fratelli Anouchka e Anthony, chiedendo l’annullamento del secondo testamento dell’attore, che designa Anouchka come unica erede

Alain Delon insieme al figlio Anthony
Alain Delon insieme al figlio Anthony
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Scoppia la battaglia legale per l’eredità di Alain Delon. Il figlio minore dell’attore, Alain-Fabien, ha avviato un’azione giudiziaria contro i fratelli Anouchka e Anthony, chiedendo l’annullamento del secondo testamento del padre, firmato a Ginevra, che lo esclude dalla successione e nomina unica erede la sorella Anouchka.

Secondo quanto riportato da Le Monde, Alain-Fabien, 31 anni, sarebbe in possesso di nuove prove mediche che dimostrerebbero come l’attore, morto il 18 agosto 2024 all’età di 88 anni, non fosse più in grado di intendere e volere al momento della sottoscrizione del testamento contestato.

Il secondo testamento e la svolta nell'eredità

Il documento oggetto del contenzioso è il secondo testamento redatto da Delon, in cui si indica la figlia Anouchka, 34 anni, come unica erede. Una scelta in netto contrasto con il primo testamento, datato 2015, nel quale il patrimonio dell’attore veniva suddiviso in tre parti: il 50% ad Anouchka, il 25% a Anthony (60 anni) e il restante 25% ad Alain-Fabien.

Il patrimonio in questione, secondo le stime, ammonta a diverse decine di milioni di euro, inclusi i diritti d’immagine e il controllo del marchio Adid (Alain Delon International Distribution), di cui Anouchka ha ricevuto nel 2023 anche una donazione pari al 51% delle quote.

L’azione legale e i motivi della contestazione

La notifica ufficiale dell’azione legale è già stata inviata da un ufficiale giudiziario agli altri due fratelli. La legge francese, infatti, prevede che la richiesta di annullamento di un testamento venga indirizzata non solo al beneficiario principale, ma anche agli altri eredi ed eventuali esecutori testamentari.

Nel ricorso, Alain-Fabien fa riferimento al grave stato di salute del padre negli ultimi anni. In particolare, cita l’ictus del 14 giugno 2019, dopo il quale Alain Delon avrebbe presentato gravi disturbi cognitivi. A sostegno di questa tesi, viene richiamata una sentenza del 2024, emessa cinque mesi prima della morte dell’attore, in cui un tribunale francese aveva disposto per lui una misura di "tutela rafforzata", riconoscendo che "presentava disturbi cognitivi che alterano l’espressione della volontà".

Le nuove prove mediche

A rafforzare la posizione del figlio minore sarebbe l’acquisizione recente di rapporti medici inediti, redatti dal 2019 in poi, che fino ad ora erano rimasti riservati e nelle mani del medico curante dell’attore. Secondo quanto trapelato, questi documenti confermerebbero un progressivo deterioramento delle capacità cognitive di Alain Delon, incompatibile con la piena lucidità richiesta per firmare atti giuridici rilevanti come testamenti o donazioni.

L’udienza prevista nel 2026

La prima udienza civile è fissata per il 9 marzo 2026, davanti al tribunale di Parigi. Sarà in quella sede che il giudice dovrà valutare la validità del secondo testamento, le condizioni mentali di Delon al momento della firma, e l’eventuale sussistenza di pressioni o irregolarità.

Nel frattempo, la famiglia Delon si trova

al centro di una bufera mediatica e giudiziaria, che mette in discussione non solo la volontà finale dell’attore, ma anche i delicati equilibri familiari rimasti dietro le quinte per anni.

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