Cronaca internazionale

"È allarme sicurezza". Le baby-gang di stranieri tra bullismo, umiliazioni e sottomissioni

Fanno discutere i video che arrivano dal Belgio in cui gruppi di giovanissimi di origine straniera umiliano e sottomettono i coetanei con inaudita violenza

"È allarme sicurezza". Le baby-gang di stranieri tra bullismo, umiliazioni e sottomissioni

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"È allarme sicurezza". Le baby-gang di stranieri tra bullismo, umiliazioni e sottomissioni

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Nonostante in tanti cerchino di negarlo, l'Europa sta vivendo una pericolosissima deriva culturale. Sono tanti i segnali che dovrebbero diventare spunti di riflessione per instaurare un tavolo di discussione serio, che prescinda dai contorni politici e ideologici, con l'obiettivo di ripristinare l'ordine e la sicurezza nell'Unione. Eppure, tutto questo non sarà possibile finché si continuerà a negare che l'accoglienza indiscriminata ha causato solo danni all'Europa e che esistono molte e radicate realtà che non hanno alcuna intenzione di integrarsi ma, al contrario, cercano di imporre la propria cultura nei Paesi ospitanti. Esempi lampanti arrivano dall'ennesimo attacco a una chiesa, stavolta perpetrato a Torino, o dai due casi di violento bullismo segnalati in Belgio.

Nel Paese stanno facendo molto discutere i video che riprendono un ragazzino e una ragazzina umiliati e bullizzati da coetanei di presumibile origine straniera. Entrambi sono stati girati a Zelzate, tipico paese fiammingo al confine con i Paesi Bassi. In uno dei due, la vittima implora e chiede che i suoi aguzzini si fermino, che lo lascino andare. Ma loro rincarano la dose, lo obbligano a inginocchiarsi, si fanno baciare i piedi e poi lo colpiscono con violenti calci alla testa, prima di fermarsi. Il tutto ripreso dai telefonini, come se quell'azione fosse una sorta di trofeo da esibire. Il secondo video non è meno cruento e vede come vittima una ragazzina accusata di essere razzista. Anche in questo caso ad aggredirla è un gruppo di coetanei di presumibile origine straniera, che la obbligano a inginocchiarsi in segno di sottomissione, continuando a infierire su di lei, colpendola in testa.

"Due casi di violenza insensata, particolarmente cruenti, in un Paese, il Belgio, patria di un multiculturalismo in parte fallito e dove da tempo c’è un serio allarme sicurezza per le azioni di gang di giovani criminali, per la mancata integrazione di diverse comunità straniere e per il diffondersi di ghetti dove persino le forze dell’ordine fanno fatica ad entrare", spiega Silvia Sardone, eurodeputato della Lega. Tutto questo, prosegue l'esponente del partito di Matteo Salvini, dovrebbe far riflettere "sulla deriva del nostro Continente, anche in considerazione delle recenti rivolte in Francia dove sono stati protagonisti delle devastazioni tantissimi giovani".

Scene che non sono poi così lontane da quello che viviamo in Italia, come dimostra l'aggressione al ragazzo ucraino, sfigurato al volto da una gang di nordafricani, che l'hanno accoltellato per futili motivi.

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