100 milioni per la sicurezza del centro migranti: lo scandalo che travolge la Germania

Si allarga lo scandalo per la gestione allegra dei contributi per il centro migranti di Tegel. La Corte dei Conti di Berlino mette sotto accusa la rendicontazione delle spese per la sicurezza

100 milioni per la sicurezza del centro migranti: lo scandalo che travolge la Germania

Dietro l’ossessione per l’accoglienza, spesso si nascondono interessi che poco hanno a che vedere con la solidarietà. A Berlino è finito nel mirino della Corte dei Conti il centro di accoglienza migranti nell’ex aeroporto di Tegel, dove oltre 100 milioni di euro per i servizi di sicurezza sarebbero stati spesi in maniera fin troppo disinvolta. Dopo un’inchiesta giornalistica, la società che aveva in gestione la ristrutturazione dell’impianto ha annunciato che si farà da parte ma l’inchiesta del Senato dello stato del Brandeburgo è solo all’inizio e potrebbe portare a scoprire irregolarità ben più serie nelle prossime settimane.

Spese pazze e nessun controllo

A scoperchiare il proverbiale vaso di Pandora ci ha pensato il quotidiano berlinese Tageszeitung, la cui inchiesta pubblicata lunedì ha mostrato come le ricevute per i costi relativi alla sicurezza del centro migranti di Tegel fossero del tutto inadeguate e spesso gestite in maniera arbitraria. La reazione del Senato del Brandeburgo, responsabile in gran parte dei fondi per la gestione del più grande centro migranti d’Europa, è stata immediata: un portavoce ha annunciato che la società responsabile di queste irregolarità si è tirata fuori dalla ricostruzione dell’impianto. “Dopo le discussioni intercorse il 5 agosto, Messe Berlin ha annunciato che non si occuperà più della ricostruzione dell’impianto di Tegel”.

La società, che gestisce il centro fiere della capitale tedesca, sarà coinvolta nello smantellamento delle strutture temporanee ma non nella progettazione e nella realizzazione del nuovo impianto. Questo dovrebbe limitare di molto le attività di Messe Berlin nel sito, inclusi i controversi contratti per la gestione della sicurezza. Una portavoce ha detto che la società pubblica intende “tornare ad occuparsi del suo core business e ridurre gradualmente il coinvolgimento nella struttura di Tegel”.

Tegel centro rifugiati 2022 2

Fino a questo momento, la società era responsabile per la costruzione degli alloggi, la gestione del centro ed i servizi per garantire la sicurezza nel centro migranti più importante di Germania. La ragione di tanto interesse era puramente economica: il contratto con il governo gli garantiva un’addizionale del 15% su tutte le spese sostenute, ridotta al 9% a partire dal 2025. Ad attirare l’attenzione della Corte dei Conti di Berlino sono stati i 100 milioni di euro spesi tra il 2022 e il 2023 per i servizi di sicurezza, la cui rendicontazione lasciava molto a desiderare. Le autorità berlinesi avevano delegato l’audit delle spese alla stessa Messe Berlin, aprendo il fianco ad un evidentissimo conflitto d’interessi.

Secondo una portavoce dell’amministrazione dei servizi sociali, il dipartimento stava investigando su queste irregolarità fin da prima dell’inchiesta del Tagesspiegel e nominerà a breve un nuovo developer per la struttura. Il progetto di demolire le strutture temporanee e ricostruirle da zero entro giugno 2026 rimane ancora valido ma non è certo se Messe Berlin continuerà a fornire servizi di sicurezza durante lo sgombero dei migranti e la demolizione delle strutture presenti nell’ex aeroporto berlinese.

Un pasticcio tutto berlinese

La Corte dei Conti aveva cercato di ricondurre alla ragione Messe Berlin da qualche mese, lamentandosi del fatto che molti dei contratti in essere sembravano estremamente inefficienti. “Le autorità fiscali insistono che le compagnie di proprietà pubblica rispettino in maniera totale i regolamenti ed il budget statale. La priorità numero uno rimane l’efficienza economica delle loro operazioni ed una struttura dei costi che sia in linea con questi obiettivi”. La Corte dei Conti si sarebbe più volte lamentata della gestione allegra dei conti, coinvolgendo sia Messe Berlin che il dipartimento dei servizi sociali, concentrandosi in particolare sul contributo per la gestione del progetto, ritenuto troppo generoso. Il portavoce, interpellato dai colleghi del Tagesspiegel, afferma che normalmente la Corte dei Conti non commenta sugli audit in corso ma che si aspetta che, una volta rilevate irregolarità, le autorità statali traggano le “necessarie conclusioni”.

Tegel centro rifugiati 2022 3

L’impianto di Tegel, costruito in fretta e furia per far fronte all’ondata di immigrati dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina nel 2022, è sempre stato nel mirino della critica non solo per le sue dimensioni ma anche per il fatto di esser stato costruito in un aeroporto molto vicino al cuore dei berlinesi. Il numero di migranti ospitati è arrivato a cinquemila ma oggi sono circa duemila i richiedenti asilo nella struttura, che dovranno comunque essere spostati altrove prima della fine dell’anno in modo da consentire la costruzione di alloggi e strutture permanenti. Ad attirare le maggiori critiche, però, era stato il conto presentato al contribuente tedesco: la struttura è la più cara di Germania ed è costata all’amministrazione di Berlino ben 298 milioni di euro nel 2023.

Messe Berlin, dopo aver gestito la costruzione dei centri per le vaccinazioni durante la pandemia, si era assicurata anche questo contratto. Stavolta, però, le conseguenze per la gestione allegra delle finanze potrebbero essere molto più serie.

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