Biden punta sul "killer di Huawei": spunta la tecnologia Open RAN per colpire Pechino

Joe Biden ha più volte ripetuto a vari leader mondiali di adottare Open RAN, nome attribuito a particolari reti che consentono l'uso di componenti misti di diversi fornitori, in contrapposizione dai sistemi all-in-one di Huawei

Biden punta sul "killer di Huawei": spunta la tecnologia Open RAN per colpire Pechino
00:00 00:00

Una tecnologia per le torri cellulari da utilizzare per sfidare il gigante tecnologico cinese Huawei Technologies e scalzarlo dal trono di maggior fornitore di cavi che trasportano i dati internet e le telefonate nel mondo. Si chiama Open radio access networks, o anche Open RAN, ed è il nome attribuito a particolari reti che consentono l'uso di componenti misti di diversi fornitori - un po' come l'ecosistema Android di Google – e in contrapposizione dai sistemi all-in-one di Huawei, Ericsson e Nokia che dominano il mercato. Gli Stati Uniti sperano che questa nuova iniziativa possa aiutare i suoi fornitori nazionali a rientrare in una partita dalla quale sono stati ampiamente esclusi durante gli ultimi due decenni.

Il "killer di Huawei" promosso da Biden

Il tema è stato sollevato dal Washington Post, che ha sottolineato come Joe Biden abbia più volte ripetuto a vari leader mondiali di adottare Open RAN. Gli appelli personali del presidente statunitense ai leader dell'India, delle Filippine, dell'Arabia Saudita e di altri Paesi riflettono che la questione è una priorità assoluta per gli Usa. È, insomma, in corso un'ampia campagna dell'amministrazione Biden per convincere i governi di tutto il mondo ad accettare Open RAN e respingere i servizi di Huawei.

Per riuscire nell'intento di espandere Open RAN – definito "killer di Huawei" – è stato coinvolto un elevato numero di enti e agenzie Usa. Il Congresso, ad esempio, ha stanziato mezzo miliardo di dollari al dipartimento di Stato da spendere per promuovere lo sviluppo e l'adozione di Open RAN e tecnologie di semiconduttori sicuri in cinque anni, mentre NTIA, la National Telecommunications and Information Administration, ha a disposizione un fondo di 1,5 miliardi di dollari da investire nella ricerca, test e promozione delle tecnologie Open RAN da qui al prossimo decennio. Anche altre agenzie come l’USTDA, la United States Trade and Development Agency, hanno designato parte dei loro budget per sostenere tale tecnologia.

Che cos'è la tecnologia Open RAN

La tecnologia Open RAN è nata alla fine del 2010 come concetto internazionalizzato, senza che questa avesse legami speciali con gli Stati Uniti. In seguito l’amministrazione Trump avrebbe iniziato a promuoverla in una sorta di dirottamento geopolitico, considerandola vantaggiosa per i piccoli attori statunitensi. L’amministrazione Biden ha quindi intensificato la spinta dell'Open RAN. La citata NTIA ha annunciato una sovvenzione di 42 milioni di dollari per aprire un centro di test per dispositivi Open RAN nell'area di Dallas, con l'obiettivo di aumentare la fiducia globale nella tecnologia, verificando che i prodotti di diversi fornitori possano funzionare senza problemi di sicurezza informatica.

L'iniziativa Open RAN ha la sua parte di scettici. C'è infatti chi la considera una tecnologia incompleta, e chi sottolinea come gli Usa forzerebbero altri Paesi ad adottarla per il proprio guadagno geopolitico. L'accoglienza è stata mista in Europa, dove la svedese Ericsson e la finlandese Nokia rischiano di perdere affari a favore delle start-up americane. "La discussione su Open RAN dà l'impressione che solo questo approccio possa essere affidabile", ha affermato Bastian Pauly, portavoce del Ministero federale tedesco per il digitale e i trasporti.

Insomma, questa ennesima battaglia silenziosa sull’Open RAN è emblematica della corsa agli armamenti

tecnologici tra Stati Uniti e Cina, che si è estesa ad altre tecnologie strategiche come i semiconduttori e l’intelligenza artificiale. Due aspetti fondamentali sia per l’economia civile che per quella militare.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica