Boccioni e Tintoretto incantano l'Expo 2025 di Osaka

Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha lodato il Padiglione Italia che è uno dei più ammirati in Giappone e che richiede almeno sei ore di coda per essere visitato

Boccioni e Tintoretto incantano l'Expo 2025 di Osaka
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nostro inviato a Osaka

Una scultura di Balla per un dialogo tutto Futurista con le “Forme uniche nella continuità nello spazio” di Umberto Boccioni è il regalo fatto oggi dall’Italia per il suo National day all’Expo 2025 di Osaka. A scoprirla il ministro della Cultura Alessandro Giuli che non ha voluto commentare le notizie di cronaca giudiziaria sul tax credit concesso dal ministero ai film, ma ha molto lodato il Padiglione Italia che è uno dei più ammirati in Giappone e che richiede almeno sei ore di coda per essere visitato. Di grande effetto al suo ingresso un “Ito Mancio” di Tintoretto del 1585, il dipinto del 1585 che raffigura uno dei quattro giovani samurai che, convertiti al cattolicesimo dai gesuiti, partirono in delegazione per l’Italia a rendere omaggio al Papa e studiare la cultura occidentale.

Osaka 2025

Un tesoro portato dalla Fondazione Bracco che dell’intero padiglione è Gold sponsor ed era presente con il ceo e vicepresidente di Bracco imaging Fulvio Renoldi Bracco. “Abbiamo voluto – spiega – coniugare arte e scienza. Da tempo operiamo qui in Giappone dove le nostre competenze su temi come la diagnostica e la longevità possono essere traslate nel mercato locale”. Sul retro la firma autografa di Tintoretto, altrettanto emozionante del dipinto e al suo fianco l’androide di Itò Mancio creato dal genio della robotica Hiroshi Ishiguro per conversare con i visitatori. Affascinanti ancora una volta le rilevazioni diagnostiche fatte da Bracco, così come era già recentemente successo per il “Polittico Agostiniano” di Piero della Francesca al Museo Poldi Pezzoli di Milano e che consentono, spiega Renoldi, di “raccontare le storie che stanno dietro la superficie“.

Expo Osaka 2025

Ma Fondazione Bracco, ieri all’Expo di Osaka ha portato anche gli allievi della Scuola di ballo dell’Accademia della Scala che di fronte alla principessa del Giappone Nobuko Tomohito di Mikasa e tra i grandi applausi del pubblico, hanno eseguito la suite “La strada” di Mario Pistoni e “Rossini cards” di Mario Bigonzetti.

“La cultura ha un valore universale e rappresenta un ponte tra i popoli – spiega Diana Bracco che siede con entusiasmo anche nel cda della Scala - Per questo abbiamo voluto che a un evento globale come l’Expo, si esibissero i giovani talenti dell’Accademia”. Ovviamente felice il direttore del Corpo di Ballo della Scala Frédéric Olivieri: “Anche io ho ballato per un’Expo e posso dire che è un’esperienza che questi ragazzi non dimenticheranno per tutta la vita”.

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