Cancro, Parkinson, malattie neurologiche: tutti i dubbi sulla salute di Putin

Al coro si è unito anche Volodymyr Zelensky, che in più occasioni ha preannunciato la morte imminente del leader russo, arrivando a ipotizzare l’uso di sosia

Cancro, Parkinson, malattie neurologiche: tutti i dubbi sulla salute di Putin
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Alla parata militare del 3 settembre a Pechino, Vladimir Putin avrebbe confidato a Xi Jinping la sua convinzione che i progressi della biotecnologia possano portare l’uomo a vivere fino a 150 anni, forse persino all’immortalità. Ma il leader russo, sempre più gonfio in volto, è da tempo oggetto di speculazioni sulla sua salute.

Le illazioni non mancano. Massimo D’Alema, come ha raccontato il Corriere, ha riferito di aver visto Putin "molto affaticato, come l’ultimo Berlusconi", sorretto da due uomini. Già nel 2022 il media indipendente Proekt aveva rivelato che i voli presidenziali trasportavano spesso un oncologo e due otorinolaringoiatri, facendo ipotizzare un tumore alla tiroide, tesi poi rilanciata da Newsweek con l’idea di un’operazione segreta. Ipotesi mai confermate, come quelle sul Parkinson, alimentate da video in cui Putin appare rigido nei movimenti o sembra controllare tremori alle mani. Perfino problemi di vista sono stati discussi, dopo che un discorso pubblico lo mostrava leggere testi scritti in caratteri enormi. Putin avrebbe confessato di non voler mettere gli occhiali perché gli provocherebbero nausea, rivelano poi di averci sempre visto benissimo, dieci decimi, ma di soffrire da qualche anno i qualche calo. Del resto, il tempi del KGB sono lontani e l'età c'è.

Al coro si è unito anche Volodymyr Zelensky, che in più occasioni ha preannunciato la morte imminente del leader russo, arrivando a ipotizzare l’uso di sosia. Una teoria che trova eco nei social, dove ogni gesto o postura viene analizzato in chiave medica. Tuttavia, le intelligence occidentali tendono a ridimensionare: fonti citate dal New York Times hanno definito Putin "più in salute di molti di noi".

Ciò che è certo è l’ossessione del Cremlino per la segretezza: durante i viaggi all’estero, uomini della sicurezza raccolgono sistematicamente feci e urine del presidente per evitare analisi genetiche. Un rituale già documentato in un video del 2019 a Parigi e, secondo diverse fonti, ripetuto persino durante la recente visita in Alaska per incontrare Donald Trump.

In questo mosaico si inseriscono dettagli contraddittori: le immagini ufficiali non mostrano cedimenti, ma le testimonianze e i fuori onda alimentano i dubbi.

Tumori, malattie neurologiche, sindromi ormonali o infarti mai confermati: diagnosi mai provate ma che, sommate alla sua mania di controllo biologico, hanno trasformato la salute di Putin in una questione politica globale. Non solo un mistero personale, ma un enigma che pesa sugli equilibri internazionali.

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