
Un cargo russo sottoposto a sanzioni internazionali, al quale sono preclusi i porti europei, è rimasto alla deriva al largo della Zona Economica Esclusiva (ZEE) portoghese alla fine di agosto, dopo un guasto alla propulsione che lo ha fatto avvicinare pericolosamente alle acque territoriali. La nave, l’“Adler”, specializzata nel trasporto di automobili, è sospettata di aver svolto missioni ben più delicate: dalla consegna di missili alla Cina al trasporto di armi verso la Libia e la Russia per la guerra in Ucraina.
La nave è partita da San Pietroburgo l'11 agosto 2025, dopo una sosta di 17 giorni al terminal Morskoy Fasad, noto punto di imbarco per carichi sensibili e di natura militare. Come riporta un'inchiesta del giornale protoghese Expresso, la Marina portoghese ha confermato che il mercantile, immatricolato in Russia, ha attraversato la ZEE del Portogallo continentale da nord a sud tra il 27 agosto e il 2 settembre. L’area, ha sottolineato la Marina, non è soggetta alla piena sovranità nazionale se non per lo sfruttamento economico. Durante la navigazione, l’Adler ha iniziato a spostarsi verso la costa, senza tuttavia entrare nelle acque territoriali. Contattato dal Centro Operazioni Marittime, il comandante ha riferito di un’avaria e ha collaborato con le autorità, accettando di ingaggiare un rimorchiatore per scongiurare il rischio di incidenti o di inquinamento marino.

Il 29 agosto il cargo è stato rimorchiato dal mezzo spagnolo “Roma”, a circa 16 miglia a ovest della Póvoa de Varzim, e il 2 settembre ha lasciato la ZEE portoghese. Dopo aver raggiunto una posizione di attesa a nord di Al Hoceima, in Marocco (un'area recentemente utilizzata da altre unità di rifornimento russe), la nave gettò l'ancora il 4 settembre e iniziò la sua ultima tappa verso Orano, in Algeria, il 9 settembre, ancora sotto rimorchio. Non è stato chiarito se la nave sia stata sottoposta a ispezioni né quale fosse il carico trasportato.
Costruita nel 1998, l'ADLER è gestita dalla società russa di logistica marittima LLC "M Leasing" (CIF: 9701173086), sottoposta a sanzioni. Nonostante l'età e la scarsa affidabilità meccanica, rimane un elemento funzionale nell'attuale strategia russa di utilizzare navi civili a duplice uso per missioni di trasporto militare segrete, una necessità operativa dati i vincoli imposti dalle sanzioni internazionali e dal tracciamento marittimo
L’Adler non è nuovo a episodi simili: già nel 2019 aveva registrato un guasto nello Stretto di Istanbul. La nave figura inoltre nella lista nera dell’Office of Foreign Assets Control (OFAC), l’agenzia del Tesoro statunitense che si occupa di sanzioni internazionali. Secondo fonti americane, avrebbe trasportato carri armati per i mercenari russi del gruppo Africa Corp nel gennaio 2025 e sistemi missilistici S-400 per la Cina nel 2018. La compagnia a cui appartiene, è anch’essa sotto sanzioni dell’Unione Europea per aver partecipato a una rete di trasporto di armi nordcoreane a beneficio del ministero della Difesa russo. Anche la CEO, Svetlana Vladimirovna Savelyeva, è stata colpita da sanzioni individuali da parte di Bruxelles.
Il caso Adler mette in luce una fragilità strutturale nella catena di approvvigionamento marittimo russa: l’eccessiva dipendenza da navi mercantili datate, poco manutenute e ormai prossime al limite della loro affidabilità, ma comunque impiegate in compiti cruciali.
Le attività di monitoraggio open source condotte sull’intelligence marittima di queste imbarcazioni lente rivelano schemi ricorrenti: rotte prevedibili, guasti meccanici frequenti e l’assenza di scorte militari. Tutti elementi che sottolineano la vulnerabilità logistica di Mosca nel Mediterraneo.