L'intervista all'ex di Epstein: "Non credo si sia suicidato. Trump? Sempre un gentiluomo. Non esiste una lista clienti"

Nelle trascrizioni rese pubbliche dal dipartimento di Giustizia, Ghislaine Maxwell afferma che il presidente Usa è sempre stato "un gentiluomo"; intanto il Congresso prepara la diffusione di 33mila pagine di documenti

L'intervista all'ex di Epstein: "Non credo si sia suicidato. Trump? Sempre un gentiluomo. Non esiste una lista clienti"
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Il caso Epstein seguita a scuotere la politica americana. Durante un colloquio con Todd Blanche, numero due del Dipartimento di Giustizia, Ghislaine Maxwell – ex compagna e socia di Epstein, oggi in carcere in Texas con una condanna a 20 anni – ha escluso categoricamente di aver mai visto Trump comportarsi in maniera inappropriata. "Quando ero con lui, si è sempre comportato da gentiluomo sotto ogni aspetto", ha dichiarato, secondo la trascrizione integrale diffusa dalle autorità.

La decisione di rendere pubblici due giorni di interviste rientra nello sforzo dell’amministrazione Trump di mostrarsi trasparente, dopo le critiche per la gestione delle indagini sul caso. In totale, la commissione di controllo del Congresso ha ricevuto oltre 33.000 pagine di documenti: saranno rese pubbliche solo dopo la rimozione di ogni materiale sensibile e di riferimenti che possano identificare le vittime. Maxwell ha anche ricordato di aver conosciuto Trump nei primi anni ’90 attraverso suo padre Robert Maxwell, allora proprietario del New York Daily News. "Mio padre stimava molto Trump e provava simpatia anche per Ivana, la sua prima moglie, perché entrambi erano originari della Cecoslovacchia", ha raccontato.

"Non credo che" Epstein "si sia suicidato, no", sostiene Maxwell. Alla domanda su chi potesse averlo ucciso, Maxwell ha risposto che non lo sapeva. Maxwell si è comunque discostata da molte teorie del complotto sulla morte di Epstein, affermando di non credere che sia stato ucciso perché stava ricattando qualcuno. La donna ha invece suggerito che potrebbe essere stato un attacco non collegato alla sua vicenda. "In prigione, dove mi trovo io, o ti uccidono o ti pagano: qualcuno può pagare un detenuto per ucciderti in cambio di 25 dollari di beni per la mensa", ha detto. "Non c'è assolutamente" alcuna lista clienti "di cui io sono a conoscenza", ha chiosato.

Secondo la trascrizione, Maxwell ha dichiarato che l'ex presidente Bill Clinton non ha mai visitato la tenuta privata sull'isola di Epstein e non ha avuto alcun rapporto indipendente con lui, al di fuori dei viaggi nei primi anni 2000. "Il presidente Clinton era mio amico, non amico di Epstein", ha detto a Blanche l'ex compagna di Epstein. "Clinton mi voleva bene e andavamo molto d'accordo. Ma non ho mai visto lo stesso calore umano con Epstein", ha aggiunto.

ll presidente Usa ha espresso il suo sostegno all'invio dei fascicoli alla Commissione di vigilanza della Camera. "Le persone innocenti non dovrebbero essere ferite. Ma sono favorevole a mantenere la questione completamente pubblica. Non potrebbe importarmene di meno", ha spiegato, aggiungendo di aver chiesto al procuratore generale Pam Bondi di fornire al Congresso quante più informazioni possibili. "Tutta la faccenda di Epstein è una bufala dei Democratici. Abbiamo avuto i sei, sette mesi migliori nella storia della presidenza, e i Democratici non sanno cosa fare, quindi continuano a tirare fuori quella roba", ha affermato Trump.

Secondo la trascrizione, il Dipartimento di Giustizia ha concesso a Maxwell un'immunità limitata affinché potesse discutere del suo caso penale, ma non ha promesso altri benefici in cambio della sua testimonianza. "La parte più importante di questo accordo è che non si tratta di un accordo di cooperazione, il che significa che con il vostro incontro di oggi, ci stiamo semplicemente incontrando. Non prometto di fare nulla", ha detto a Maxwell Todd Blanche, secondo la trascrizione dell'intervista. Tuttavia, se Maxwell avesse mentito durante l'interrogatorio, avrebbe potuto incorrere in accuse aggiuntive, ha affermato Blanche.

Mercoledì un giudice federale aveva respinto la richiesta dell'amministrazione Trump di rendere pubbliche le trascrizioni del gran giurì relative al caso di traffico sessuale, unendosi ad altri due giudici che hanno rifiutato di rendere pubblici documenti simili relativi alle indagini sugli abusi sessuali commessi dal defunto finanziere su giovani donne e ragazze. Il giudice Richard Berman, che ha presieduto il caso del 2019, ha emesso la sentenza una settimana dopo che un altro giudice federale di Manhattan aveva respinto la richiesta del governo di rendere pubbliche le trascrizioni del gran giurì che aveva incriminato il confidente di lunga data di Epstein. A meno di un ribaltamento in appello, la decisione di Berman sembrava precludere la possibilità che i tribunali federali rendessero pubbliche le testimonianze. Un giudice federale della Florida aveva, inoltre, respinto la richiesta di divulgazione dei verbali di un'indagine condotta nel 2005 e nel 2007. Le sentenze hanno rappresentato un clamoroso rifiuto dello sforzo del Dipartimento di Giustizia di sbloccare i documenti, una mossa intrapresa dall'amministrazione Trump nel mezzo di una feroce reazione negativa al suo rifiuto di divulgare un'enorme quantità di documenti in suo possesso.

La pubblicazione delle trascrizioni, sottolineano fonti parlamentari, segna un’accelerazione rispetto ai tempi dell’amministrazione Biden, più lenta nel rilascio

di documenti. Intanto il Dipartimento di Giustizia resta sotto pressione: da un lato deve garantire la trasparenza promessa, dall’altro evitare che la diffusione di materiale comprometta indagini ancora aperte o in corso.

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