Una scoperta a dir poco incredibile quella avvenuta a Chernobyl, dove sono stati avvistati dei cani dalla folta pelliccia blu. Si tratta di animali randagi, liberi di spostarsi dove vogliono, anche nei pressi della centrale nucleare. Gli esperti ancora non riescono a spiegarsi un simile fenomeno. La cosa importante, tuttavia, è che i cani, nonostante il bizzarro colore, stanno bene.
A dare la notizia è stata l'organizzazione Dogs of Chernobyl, che ha parlato di esperienza davvero unica. In effetti non si sono mai visti animali di questo colore. Dogs of Chernobyl, associata all'organizzazione no-profit Clean Futures Fund, si occupa dal 2017 di assistere cani e altri bestiole randagie che si trovano nella zona, fornendo cibo, acqua e cure mediche. In tutto si parla di una popolazione di 700 animali. I cani blu che sono stati immortalati nei vari scatti e nei video pubblicati sui social altro non sono che i discendenti delle povere bestie rimaste senza casa dopo la tragedia del 1986.
I membri dell'associazione benefica stavano catturando alcuni animali per provvedere alla loro sterilizzazione quando si sono imbattuti nei cani blu. "Stiamo cercando di catturarli per scoprire cosa stia succedendo. Molto probabilmente stanno entrando in contatto con qualche sostanza chimica", hanno spiegato al The Sun.
Saranno sicuramente fatti degli studi. Alcuni test sono già cominciati. Gli scienziati stanno esaminando il Dna di questi animali per capire in che modo siano riusciti a sopravvivere alle radiazioni. Secondo i risultati di un team di studiosi dell'università della Carolina del Sud e del National Human Genome Research Institute, negli animali che vivono nei pressi del sito di esclusione sono state riscontrate delle differenze genetiche significative. La ricerca è stata pubblicata su Science Advances. "Hanno acquisito delle mutazioni che consentono loro di vivere e riprodursi con successo in questa regione? Quali sfide devono affrontare e come hanno reagito geneticamente?", è la domanda che si è posta Elaine Ostrander sul New York Times.
Da questi cani così
speciali potrebbero arrivare risposte importanti. Parliamo di cure, o di tutele per l'uomo. Studiando questi animali, infatti, si potrebbe trovare un modo per proteggere anche l'essere umano dalle radiazioni.