
Era uno degli uomini più potenti dell'Iran ed è rimasto ucciso nel corso degli attacchi aerei sferrati da Israele contro Teheran. Il suo ruolo? Comandante in capo del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica (IRGC). Il generale Hossein Salami aveva il compito di supervisionare il braccio militare più potente del Paese rispondendo direttamente alla Guida Suprema, l'Ayatollah Ali Khamenei. I media statali hanno riferito che Salami è stato neutralizzato durante un blitz rivolto al quartier generale dell'IRGC nella capitale. La sua morte, insieme a quella di altri membri di alto rango dell'esercito iraniano, è così rilevante che secondo alcuni osservatori potrebbe addirittura ostacolare la risposta dell'Iran all'attacco subito.
La morte del generale Salami
"Senza dubbio, il maggiore generale Salami è stato uno dei comandanti più illustri della Rivoluzione islamica, presente su tutti i fronti della jihad scientifica, culturale, di sicurezza e militare", ha dichiarato l'IRGC in una dichiarazione ufficiale. "In tutti gli ambiti, si è schierato in prima linea con spirito di sincerità, saggezza e devozione alla Guida Suprema, difendendo gli ideali della Rivoluzione e del popolo iraniano", si legge ancora nel comunicato. Per capire di chi stiamo parlando, la Cnn ha scritto che rimuovere Salami sarebbe come rimuovere il Capo di Stato Maggiore congiunto degli Stati Uniti.
Ma chi era precisamente Hossein Salami? Sappiamo che era nato nel 1960 e che era a capo del segreto Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC) dal 2019. In queste vesti si era trovato a dirigere di uno degli strumenti più potenti in mano allo Stato iraniano, lo stesso che ha avuto un ruolo determinante nel reprimere il dissenso in patria e nel proiettare il potere di Teheran all'estero. L'IRGC, non a caso, vanta un proprio servizio di intelligence, un'unità per le operazioni informatiche, una marina e un'aeronautica, e gli analisti stimano che abbia fino a 200.000 soldati a disposizione. Salami supervisionava anche lo sviluppo dei missili balistici iraniani, sviluppo promosso proprio dallo stesso Salami. Nel 2019 dichiarò che erano "un modo per porre fine alla storia delle portaerei americane".
Un uomo chiave per l'Iran
Era già alla guida dell'IRGC quando l'Iran lanciò centinaia di droni e missili contro Israele tra aprile e ottobre dell'anno scorso, nei primi attacchi diretti dell'Iran sul territorio israeliano. Mentre quando Tel Aviv colpì obiettivi iraniani in Siria nel 2019, Salami affermò che la strategia di Teheran era quella di cancellare "il regime sionista" dalla mappa politica. Risultava essere una figura chiave nel programma nucleare iraniano e per questo era stato sanzionato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, dagli Usa e pure dall'Unione europea.
Salami si era vantato delle capacità militari dell'Iran, arrivando a un certo punto a dichiarare che il Paese era "sul punto di diventare una potenza mondiale". Un giorno prima degli attacchi aveva dichiarato che Teheran era "pienamente pronta a qualsiasi scenario, situazione e circostanza".
"Il nemico pensa di poter combatterci allo stesso modo in cui combatte i palestinesi indifesi sotto assedio israeliano. Siamo esperti e abbiamo esperienza di guerra", aveva aggiunto. Il generale sarebbe stato eliminato poche ore dopo.