Quentin Tarantino le volle dare il volto della figlia d’arte - o come si preferisce dire oggi, con un’accezione negativa, “nepo baby” - Maya Hawke in “C’era una volta a Hollywood”. Così la storia di Linda Kasabian è entrata parzialmente a fare parte dell’immaginario collettivo - parzialmente perché il film contiene un Hollywood ending per i buoni che tuttavia strazia e commuove, per come poi sono andate realmente le cose.
La storia vera di Kasabian è tutto un altro paio di maniche. La donna è morta il 21 gennaio 2023, ma la notizia è trapelata soltanto ora, coerentemente con il basso profilo mantenuto negli anni, una scelta che l’aveva portata anche a cambiare cognome in Chiochios.
L’infanzia e l’adesione alla Manson Family
Classe 1949, Linda Darlene Drouin - questo il suo nome da nubile - crebbe nel Michigan. Il padre abbandonò la famiglia quando lei era una bambina, e la madre si risposò: ben presto Linda, sebbene avesse fama di essere una brava ragazza, lasciò la famiglia d’origine e si risposò. Il patrigno pare la maltrattasse e la giovane si ritrovò alle prese con la vita reale lontana dalla madre troppo in fretta.
Linda si sposò due volte ed ebbe una figlia dal secondo marito, Robert Kasabian, da cui prese il cognome. Dopo varie vicissitudini, si ritrovò nel 1968 a fare un viaggio attraverso gli Stati Uniti con la figlia: durante una tappa a Los Angeles, venne a contatto con alcuni membri della Manson Family, ovvero Gypsy e Tex, rispettivamente Catherine Share e Charles Watson. La comunità filo-hippie accolse Linda, e lei ebbe un incontro sessuale con Charles Manson che le disse di aver visto i suoi problemi con il patrigno, convincendola a restare e a “nutrire” il suo “cult”, il movimento religioso criminale guidato da Manson.
Gli omicidi
A un certo punto della storia della Family, Linda ebbe il ruolo di autista - era la sola ad avere una patente di guida valida - e di vedetta. Fu la vedetta anche l’8 e 9 agosto 1969, quando la Family uccise 7 persone in due episodi distinti: il massacro di Cielo Drive, in cui morì tra gli altri l’attrice Sharon Tate incinta di 8 mesi, e l’omicidio Leno LaBianca, in cui vennero uccisi un imprenditore e la moglie. Linda non solo non ebbe un ruolo attivo, ma pare cercò di impedire i due eccidi, e due giorni dopo la mattanza tornò dalla madre.
La testimonianza
Quando gli inquirenti iniziarono a incriminare i componenti della Manson Family dopo l’arresto di uno dei membri attivi, Kasabian divenne una collaboratrice di giustizia e la principale accusatrice della Family, nonostante venisse minacciata per impedirle di parlare. Ma la versione di Kasabian fu cruciale e permise di giungere a una condanna per Manson e seguaci il 25 gennaio 1971, inizialmente pena di morte, poi commutata in carcere a vita.
Come riporta il Guardian, nel 2009 il procuratore capo del caso, Vincent Bugliosi,
disse a proposito di Linda: “Se mai c'è stato un testimone chiave dell'accusa, era Linda Kasabian. Senza la sua testimonianza... sarebbe stato estremamente difficile per me condannare Manson e i suoi coimputati”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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