"Dobbiamo femminilizzare tutto...": i danni dell'incubo politicamente corretto

Si moltiplicano i poliziotti del politicamente corretto: la nota casa editrice francese ha acceso i riflettori sulla paura di attacchi legali sulla questione dell’uguaglianza di genere e del colore della pelle

"Dobbiamo femminilizzare tutto...": i danni dell'incubo politicamente corretto
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L'immarcescibile follia woke non conosce confini, questo è ormai lapalissiano. In nome di un linguaggio più inclusivo e meno offensivo per la sensibilità moderna, molti capolavori della letteratura sono stati ritoccati, mentre molti nuovi romanzi devono ottenere una sorta di via libera da parte dei sensitivity readers, ossia i poliziotti del politicamente corretto ingaggiati per rimuovere contenuti considerati oltraggiosi. Un fenomeno internazionale, denunciato con forza in Francia da Gallimard: la nota casa editrice ha parlato apertamente di un inaccettabile "clima di sorveglianza e autocensura".

Cautela estrema nel mondo dell'editoria francese, è il racconto de Le Figaro. Riflettori accesi sui già citati sensitivity readers, incaricati di spulciare un testo per disinnescare qualunque parola o frase che possa offendere il lettore: in particolare, le annotazioni relative al fisico, alla razza, all'orientamento sessuale o alla religione. Se alcuni editori e scrittori non battono ciglio, c'è chi pone l'accento sulla questione etica:"La loro competenza non è letteraria ma morale. È malafede far credere che monitorare il proprio testo sia naturale. Sono dei presunti poliziotti", la denuncia raccolta dal quotidiano transalpino

In Francia sono pochi gli editori disposti a metterci la faccia. Questioni politiche, evidenzia una fonte:"Non appena ne discutiamo, siamo o di sinistra e woke oppure di destra e conservatori". Da Gallimard l'analisi è spietata: “Abbiamo paura che appena pubblichiamo un testo dobbiamo femminilizzare tutto, usare lo iel e il punto medio. I difensori della scrittura inclusiva avrebbero così trovato il contraltare con la nascita di una ‘letteratura inclusiva’”. Ma non è tutto. La casa editrice ha rimarcato che ormai da diversi anni circolano istruzioni da parte dell'ufficio legale per dribblare attacchi legali sulla questione dell’uguaglianza di genere e del colore della pelle: "I sensitivity readers non sono lì per dire se ci sono errori, ma per garantire che i testi corrispondano a un’ideologia in vigore".

Il cambiamento dei tempi è testimoniato dal romanzo "Pogrom", pubblicato da Flammarion nel 2005, in cui i personaggi vomitano il loro odio verso il mondo intero fino a cadere nell'antisemitismo. All'epoca l'editoria era contraria a qualsiasi forma di censura e riteneva necessaria la pubblicazione anche dei romanzi più scomodi, purchè di qualità. La forma come unica stella polare.

Oggi invece gli editori sono costretti a contromisure come il trigger warning: "Siamo su un pericoloso pendio morale al quale contribuiscono gli scrittori che si sottomettono", il Gallimard pensiero. Una deriva preoccupante.

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