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La Corona cede al politically correct: no al diamante Koh-I-Noor

Buckingham Palace ha annunciato che il prossimo 6 maggio la Regina consorte Camilla indosserà la corona della regina Mary e non quella della Regina Madre su cui splende il controverso diamante Koh-I-Noor

La Corona cede al politically correct: no al diamante Koh-I-Noor
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Dopo mesi di polemiche e congetture è arrivata la notizia ufficiale: il prossimo 6 maggio Camilla indosserà la corona della regina Mary. Per non rischiare polemiche e danni d’immagine Buckingham Palace ha preferito evitare la corona della Regina Madre, su cui fa bella mostra di sé il diamante Koh-I-Noor. Il Palazzo sembra essersi piegato alle logiche del “politicamente corretto". Il rimedio è forse peggiore del “male” e piuttosto incoerente: l’India sostiene che il diamante sarebbe stato rubato, ma i britannici hanno sempre assicurato che si tratterebbe di un dono. Nascondere il Koh-I-Noor nel Tesoro reale, però, suona come una sorta di ammissione di colpevolezza. Perché, allora, non restituirlo?

L’annuncio di Buckingham Palace

“La corona della regina Mary è stata rimossa…dalla Torre di Londra per le modifiche in vista dell’incoronazione di maggio. La corona verrà indossata dalla Regina Consorte Camilla ed è la prima volta nella storia recente che una corona già esistente sarà usata per l’incoronazione di una Consorte invece di una nuova commissionata per l’occasione”. Con questa nota ufficiale Buckingham Palace ha annunciato che, in nome della "sostenibilità", il prossimo 6 maggio la Regina consorte Camilla porterà sul capo la splendida corona commissionata dalla regina Mary, moglie di Giorgio V, per l’incoronazione del 1911.

Cade definitivamente l’ipotesi che la moglie di Carlo III possa indossare la splendida corona commissionata dalla Regina Madre Elizabeth Bowes-Lyon, consorte di Giorgio VI, per l’incoronazione del 1937. Parliamo del diadema su cui spicca il Koh-i-Noor, uno dei pezzi più controversi e importanti del Tesoro reale, di cui l’India pretenderebbe la restituzione.

Il comunicato ufficiale ha specificato: “Come tributo a Sua Maestà la regina Elisabetta la corona sarà modificata con i diamanti Cullinan III, IV e V. I diamanti hanno fatto parte per anni della collezione personale di gioielli della regina Elisabetta II e sono stati spesso indossati dalla defunta Sua Maestà come spille”. Per la verità, però, anche i diamanti Cullinan sono oggetto di polemiche e controversie tra Londra e il luogo in cui furono rinvenuti, ovvero il Sudafrica, che li rivuole indietro. Eppure Camilla li indosserà per diventare ufficialmente Regina consorte d’Inghilterra.

I Cullinan e il Koh-I-Noor sulla corona di Mary di Teck

La corona della regina Mary venne realizzata nel 1911 da Garrard, che si ispirò al diadema della regina Alexandra del 1902. La corona è composta da 2.200 diamanti, tra cui proprio il Cullinan III, il Cullinan IV e il Koh-I-Noor (il Cullinan V venne aggiunto per l’incoronazione del 1937). I primi due sono stati ottenuti tagliando il più grande diamante grezzo del mondo, cioè la “Stella d’Africa”, trovato nel 1905 in una miniera a Pretoria. Nel 1907 la pietra venne regalata a re Edoardo VII per il suo 66esimo compleanno. Il sovrano la fece tagliare ottenendo la serie di diamanti Cullinan (9 pietre più grandi e 96 gemme più piccole).

Il Koh-I-Noor, invece, ha una storia molto più lunga e in parte oscura. Il suo nome significa “Montagna di Luce” e si tratta di un diamante da 105,602 carati. La regina Vittoria ne sarebbe entrata in possesso nel 1849, dopo la conquista del Punjab (India) e l’annessione dell’India all’impero britannico. Nel 1902, per l'incoronazione del re Edoardo VII e della consorte Alexandra, la pietra venne incastonata sulla corona di quest'ultima, prima di essere spostata su quella della regina Mary e, infine, sul diadema della Regina Madre. Questa, però, è solo l’ultima parte del viaggio del meraviglioso gioiello, forse estratto in una miniera di Kollur nel Trecento. Il Koh-I-Noor sarebbe stato il vanto della collezione del sovrano moghul Babur, che lo avrebbe ottenuto come pegno di pace dopo la conquista di Delhi.

Sarebbe comparso anche sul Trono del Pavone di Shah Jahan, prima di finire nel 1810 nelle mani del sovrano sikh del Punjab, Ranjit Singh. La leggenda vuole che la “Montagna di Luce” porti disgrazie e morte ai suoi possessori maschi. Al contrario garantirebbe felicità e successo alle donne. I Cullinan III, IV e il Koh-I-Noor vennero tolti dalla corona della regina Mary dopo il 1911 e sostituiti con cristalli di quarzo. I primi due divennero spille usate anche da Elisabetta II. La “Montagna di Luce”, invece, finì sulla corona della Regina Madre, realizzata sempre da Garrard. Nel 2002, quando Elizabeth Bowes-Lyon morì, il diadema venne posto sulla sua bara.

Polemiche e controversie

Nel 2013 l’India chiese la restituzione del diamante Koh-I-Noor, ma ricevette un secco no dall’allora premier Cameron, che definì la richiesta “illogica”. Dopo la morte della regina Elisabetta le proteste sono diventate più frequenti e insistenti. Su Twitter un utente ha scritto: “La regina Elisabetta è morta…Possiamo riavere il diamante Koh i Noor che è stato rubato dai britannici all’India? Hanno creato ricchezza sulla morte degli altri e sul saccheggio”. Un altro ha dichiarato: “L’India può riavere il Koh i Noor e tutto ciò che è stato rubato nel British Museum?”. Un terzo ha rincarato la dose: “Quando quei colonizzatori ci restituiranno il Koh i Noor che ci hanno preso?”.

L’India crede che “La Montagna di Luce” sia stata “sottratta” nel 1849 al maharaja Duleep Singh (figlio di Ranjit Singh), ma gli inglesi hanno sempre ribattuto di non averla “rubata, né presa con la forza”, ma avuta in regalo dai discendenti di Ranjit Singh. La protesta ha assunto anche un valore politico, perché il partito di Narendra Modi, il Bharatiya Janata Party, ha dichiarato che sfoggiare il Koh-I-Noor durante l’incoronazione di Carlo III avrebbe “risvegliato ricordi dolorosi del passato coloniale”.

Stessa storia per la Stella d’Africa. Sempre su Twitter un utente non ha avuto timore di dire: "La Gran Bretagna dovrebbe restituire la Great Star of Africa al Sudafrica, a cui appartiene, o saranno per sempre dei ladri”.

E ancora: “La Gran Bretagna è l’unico luogo dove i [risultati dei] saccheggi sono legalmente esibiti e usati per generare introiti per lo Stato”.

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