"Riposa, ci rivedremo nel Valhalla": cosa c'è dietro le parole del capo dell'Fbi su Charlie Kirk

Dopo l’uccisione di Charlie Kirk, il capo del Bureau Kash Patel lo ha salutato evocando il simbolo della mitologia norrena e oggi tributo militare ai caduti, suscitando dibattiti online

"Riposa, ci rivedremo nel Valhalla": cosa c'è dietro le parole del capo dell'Fbi su Charlie Kirk
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"Al mio amico Charlie Kirk. Riposa ora, fratello. Noi vegliamo e ci vediamo nel Valhalla". Con queste parole il direttore dell’Fbi Kash Patel ha reso omaggio all’attivista ucciso mercoledì a Orem, alla Utah Valley University, dove si trovava per una tappa del suo ciclo di conferenze “The American Comeback Tour”. Le parole del responsabile del Bureau non sono passate inosservate in rete, dove si è subito aperto il dibattito su cosa sia il “Valhalla”.

Cos’è il Valhalla citato da Kash Patel

Ieri Patel ha tenuto una conferenza stampa insieme al governatore dello Utah Spencer Cox per riferire gli aggiornamenti sulle indagini che hanno portato all’arresto del presunto killer Tyler Robinson. Molto legato alla vittima, il direttore dell’Fbi ha voluto fare un riferimento alla mitologia norrena. Entrando nel dettaglio, il Valhalla citato è la dimora celeste dove si crede vengano accolte le anime dei guerrieri coraggiosi morti in battaglia. Questi ultimi verrebbero accolti da Odino. In altri termini, si tratta della concezione dell’aldilà nella mitologia norrena, raffigurata come una grande sala dotata di cinquecentocinquantaquattro porte d’ingresso dove i guerrieri banchettano e combattono la battaglia finale nota come Ragnarök.

Come anticipato, molti utenti in rete non hanno compreso il riferimento, considerando che Patel è induista e Kirk era un cristiano. Ma non è tutto. Nel suo omaggio, il direttore del Bureau ha citato due saluti militari americani.

"We have the watch" deriva da un tradizionale congedo della Marina, che include la lettura della poesia "The Watch", che contiene il verso "Shipmate you stand relieved. We have the watch". Inoltre, secondo alcuni siti americani, si ritiene che "Until Valhalla" sia diventato un tributo non ufficiale ai commilitoni caduti del Corpo dei Marines negli ultimi anni.

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