Dai documenti top secret alla frode contro gli Usa: tutte le grane giudiziarie di Trump

Donald Trump deve affrontare numerose cause legali che potrebbero danneggiare la sua immagine e le sue finanze. Ecco i casi più scottanti

Dai documenti top secret alla frode contro gli Usa: tutte le grane giudiziarie di Trump
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Lui non ha dubbi. È convinto di vincere le elezioni presidenziali del 2024 e di rendere "l'America ancora grande". Donald Trump deve però intanto fare i conti con una nuova grana giudiziaria, l'ennesima della sua vita imprenditoriale e politica, che potrebbe rovinare i suoi piani. L'ex presidente degli Stati Uniti è stato infatti incriminato per l'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 e di "aver cospirato per frodare gli Stati Uniti". Sul tavolo ci sono quattro incriminazioni e il rischio, in caso di condanna, di dover scontare 55 anni di reclusione.

I guai di Trump

Incriminazioni e condanne non escludono Trump dal poter correre per la Casa Bianca. Detto ciò, fra le ultime accuse mosse nei confronti del tycoon dal procuratore speciale Jack Smith troviamo quella di aver "cospirato contro il diritto di voto" in base a una legge penale usata per punire il Ku Klux Klan. Ma questo è soltanto l'ultimo capitolo di un libro, quello riguardante i casi giudiziari di Trump, lungo e denso di avvenimenti.

Innanzitutto, la citata vicenda del 6 gennaio coincide con la terza incriminazione rimediata da The Donald in appena quattro mesi, per un totale di 78 capi di accusa. Dopo di che, il dossier giudiziario di Trump comprende tanto altro. Il procuratore che ha incriminato l'ex presidente Usa nell'ultimo caso, Jack Smith, è ad esempio lo stesso che lo ha accusato presso il tribunale federale di conservazione illegale di documenti top secret.

A fine marzo Trump aveva anticipato la sua incriminazione a New York per il pagamento in nero a due donne pronte a rivelare nel 2016 la relazione extraconiugale con l'allora candidato presidente (totale: 34 capi d'imputazione). Poco dopo l'atto era diventato ufficiale. A giugno, a Miami, in Florida, il tycoon aveva anticipato le mosse della procura, gridando all'ennesima "caccia alle streghe". In quel caso, l'incriminazione era arrivata per 40 reati, legati al trasferimento illegale dei suddetti documenti riservati dalla Casa Bianca al resort di Trump, a Mar-a-Lago. Attenzione però, perché la gravità dei reati contestati è andata via via crescendo: quella contestata adesso Smith è la più grave, perchè presuppone il tentativo di "frodare" gli Stati Uniti.

Accuse e incriminazioni

Trump deve insomma affrontare numerose cause legali che potrebbero danneggiare la sua immagine e le sue finanze. Scendendo nei dettagli, come detto il tycoon è stato accusato in un caso federale in Florida relativo alla cattiva gestione di documenti classificati, inclusi documenti sensibili sulle capacità nucleari. I 40 reati imputati a suo carico includono l'accusa di conservazione di informazioni riservate, intralcio alla giustizia e false dichiarazioni. Trump si è dichiarato non colpevole e potrebbe non esser processato fino a dopo le elezioni del 2024.

The Donald ha poi ricevuto accuse statali per presunti pagamenti in denaro effettuati durante la campagna presidenziale del 2016 per seppellire le voci di incontri sessuali extraconiugali. L'ex presidente dovrebbe comparire davanti al tribunale statale il 4 dicembre.

Il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, sta invece indagando per capire se Trump e i suoi collaboratori abbiano tentato di interferire nelle elezioni presidenziali del 2020 in Georgia. Il procuratore generale di New York, Letitia James, ha citato in giudizio Trump e la Trump Organization, accusando l'ex leader dei repubblicani di aver ingannato le banche e le autorità fiscali sul valore dei beni, inclusi campi da golf e grattacieli, per ottenere prestiti e agevolazioni fiscali.

A completare il quadtro, tra le vicende più rilevanti, troviamo poi la citazione in giudizio di Trump da parte della scrittrice E.

Jean Carroll per diffamazione, percosse e disagio emotivo presso il tribunale federale di Manhattan, e quella dell'attrice Catherine McKoy con l'accusa di aver promosso uno schema di marketing multilivello truffa in relazione al reality show The Celebrity Apprentice, ideato dallo stesso Trump.

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