Cronaca internazionale

Dietrofront della Georgia: stop alla legge sugli agenti stranieri

I deputati della Georgia hanno ritirato una proposta di legge sui cosiddetti "agenti stranieri" dopo giorni di proteste davanti al parlamento di Tiblisi

Dietrofront della Georgia: stop alla legge sugli agenti stranieri
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Il Parlamento della Georgia ha revocato il progetto di legge per l'introduzione di un registro delle organizzazioni considerate "agenti di influenza straniera". Dopo intense proteste, con migliaia di cittadini scesi in piazza e nelle strade di Tiblisi, il partito al governo Georgian Dream ha dichiarato di ritirare il disegno di legge "incondizionatamente".

Il ritiro del controverso disegno di legge

"Da partito responsabile di governo abbiamo preso la decisione di ritirare senza condizioni la proposta di legge che avevamo sostenuto", ha detto il partito Georgian Dream che detiene la maggioranza assoluta in Parlamento.

La decisione fa seguito a due notti di scontri nella capitale geoergiana, dove migliaia di manifestanti che chiedevano la revoca della legge si erano radunati davanti al Parlamento. Secondo il bilancio fornito dal ministero dell'Interno, la polizia ha fermato 133 persone mentre decine di agenti e civili sono rimasti feriti.

Ricordiamo che il controverso disegno di legge richiedeva a tutte le organizzazioni non governative che ricevevano più del 20% dei loro finanziamenti dall'estero di registrarsi come "agenti stranieri" nel Paese, sul modello di quanto già avviene in Russia. Pena: multe salatissime.

La scelta delle autorità

I legislatori hanno affermato che "si sono svolte consultazioni tra il consiglio politico di Georgian Dream, People's Force e i deputati della maggioranza parlamentare". È stato riconosciuto che il disegno di legge, che aveva ottenuto la sua prima lettura all'inizio di questa settimana, "ha causato polemiche nella società". Per questo, ha sottolineato Associated Press, è stato deciso di ritirare incondizionatamente il disegno di legge "senza alcuna riserva".

La dichiarazione dei legislatori ha evidenziato tuttavia un aspetto emblematico: l'iniziativa è stata presentata "in una luce negativa" e "una certa parte della popolazione" è stata ingannata. "Il disegno di legge è stato falsamente etichettato come 'legge russa' e la sua adozione in prima lettura è stata presentata agli occhi di una parte dell'opinione pubblica come un allontanamento dal corso europeo", hanno affermato gli stessi legislatori.

D'altro canto, i membri del Parlamento europeo Maria Kaljurand e Sven Mikser, figure di spicco nelle relazioni con la Georgia, hanno affermato che la proposta di legge andava "direttamente contro l'ambizione dichiarata delle autorità georgiane di ricevere lo status di candidato all'adesione all'Ue".

Il futuro della Georgia

A proposito di Unione europea, la Georgia ha chiesto lo status di candidato dell'Unione europea e ha cercato di aderire alla Nato. I funzionari dell'Ue avevano condannato il progetto di legge in quanto incompatibile con i valori dell'Unione.

In una dichiarazione, la delegazione dell'Ue in Georgia ha affermato che la decisione di abbandonare la legge è stata un "annuncio gradito" e ha incoraggiato i leader politici a riprendere le "riforme pro Ue".

"Incoraggiamo tutti i leader politici in Georgia a riprendere le riforme filoeuropee, in modo inclusivo e costruttivo e in linea con le 12 priorità della Georgia per ottenere lo status di candidato", si legge nello stesso comunicato diramato dalla delegazione.

La reazione del Cremlino

Sono arrivate le prime reazioni di Mosca in merito alla vicenda che ha scosso la Georgia. Il Cremlino si è detto "preoccupato" per lo sviluppo della situazione a Tbilisi, dove continuano le proteste di piazza contro il disegno di legge sugli agenti stranieri.

"Si tratta comunque di uno Stato a noi confinante e, nonostante il fatto che non abbiamo rapporti con la Georgia, ovviamente, quanto accade lì non può che causare preoccupazione", ha commentato il portavoce della presidenza russa, Dmitri Peskov. "E' importante per noi che nel perimietro dei nostri confini ci sia calma ma lì la situazione lascia molto a desiderare", ha aggiunto Peskov.

La Russia "non ha nulla a che fare col disegno di legge sugli agenti stranieri in Georgia", ha quindi aggiunti Peskov, sottolineando che "gli Stati Uniti sono stati pionieri" in legislazioni su questo tema.

"Nulla è stato ispirato dal Cremlino", ha concluso l'alto funzionario russo.

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