Cronaca internazionale

Il sisma ha fatto più di 11mila morti. Salvo un bimbo dopo 52 ore

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha promesso un sostegno economico alle famiglie colpite dal terremoto. I soccorritori estraggono un bambino vivo dalle macerie

Il sisma ha fatto più di 11mila morti. Salvo un bimbo dopo 52 ore
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Rovine, macerie, vite spezzate. Di fronte agli occhi di Recep Tayyip Erdogan prende forma il disastro provocato dal terremoto di magnitudo 7,8 della scala Richter verificatosi lo scorso 6 febbraio nel sud della Turchia, al confine con la Siria. Il presidente turco ha visitato e visiterà nelle prossime alcune tra le zone più colpite dal sisma, tra cui Kahramanmaras, Hatay oltre che Pazarcik.

"Al momento, hanno perso la vita 8.574 persone, i feriti sono 49.133 e gli edifici distrutti sono 6.444", ha dichiarato alla stampa Erdogan, spiegando che a breve molti sfollati saranno trasferiti in alberghi ad Antalya, Alanya e Mersin, località marittime nel sud del Paese. Il bilancio complessivo delle vittime, tra Turchia e Siria, ha superato le 11mila unità.

La promessa di Erdogan: "Un anno per la ricostruzione"

Il leader turco, che si gioca la riconferma al potere in vista delle prossime elezioni presidenziali in programma a maggio, ha promesso un sostegno economico alle famiglie colpite dal terremoto. "Daremo alle famiglie un certo sostegno, al momento, abbiamo programmato di inviare a ognuna delle nostre famiglie 10mila lire (poco meno di 500 euro ndr)", ha affermato.

Erdogan ha inoltre promesso che la ricostruzione post-sisma avverrà in tempi relativamente brevi, entro un anno, e che i cittadini coinvolti non resteranno per strada. Gli hotel della costa turca saranno aperti e a disposizione per ospitare gli sfollati.

"Il nostro obiettivo è ricostruire in un anno, a Kahramanmaras e nelle altre 9 province, come abbiamo fatto in precedenza. Non permetteremo che la gente rimanga per strada. Ora gli hotel di Alanya, Antalya e Mersin saranno aperti ai terremotati affinché non soffrano l'inverno", ha dichiarato il Presidente turco.

Il lavoro dei soccorritori

I soccorritori intanto procedono con le ricerche a ritmi infernali. "In questo momento la protezione civile è al lavoro, non diamo spazio a provocazioni e provocatori", ha aggiunto Erdogan parlando dal centro di coordinamento dei soccorsi a Kahramanmaras, città vicina all'epicentro del terremoto.

Il presidente turco ha fatto mea culpa sulla macchina dei soccorsi in risposta alle critiche sulla lentezza nel raggiungere alcune delle aree colpite. "Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade, ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile", ha ammesso Erdogan come riportano i media internazionali. "Abbiamo mobilitato tutte le nostre risorse - ha aggiunto -. Lo Stato sta facendo il suo lavoro".

Raggi di luce

Nel frattempo un bambino di due mesi è stato estratto vivo dalle macerie di una casa di Kahramanmaras. Il piccolo Muhammed Dogan Bostan ha attirato i soccorritori con dei flebili lamenti. A indirizzare i soccorritori la mamma Ceren, estratta viva dalle macerie poco prima. Le operazioni sono durate un paio d'ore ma c’è stato spazio per il lieto fine.

Altri raggi di luce sono arrivati da ulteriori salvataggi inattesi. Una donna di cui al momento si conosce solo il nome, Zeliha, è stata estratta viva da sotto le macerie dopo 53 ore sempre a Kahramanmaras. Qualche ora prima ad Antalya, nella provincia dell'Hatay, un bambino di due anni, Muhammed, era stato trovato vivo dopo 44 ore trascorse sotto le macerie e salvato. Il piccolo ha ricevuto dell'acqua dalle mani dei soccorritori che lo hanno estratto dalle macerie dell'edificio in cui viveva. Sempre nell'Hatay una giovane insegnante è stata estratta alle prime luci dell'alba dopo 49 ore trascorse sotto le macerie.

Un miracolo ancor più sorprendente è avvenuto in Siria, dove i soccorritori hanno scoperto una neonata viva sotto le macerie. La piccola era ancora legata dal cordone ombelicale alla madre deceduta. L’episodio è avvenuto in un edificio a Jandairis, in un’area duramente colpita dal sisma.

La bambina è l'unica sopravvissuta di una famiglia dopo il crollo di un palazzo di quattro piani.

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