
I “Monsters” tornano in libertà. La serie che ha sbancato Netflix con la storia nera più seguita dei “true-crime” non poteva prevederlo: per Lyle ed Erik Menendez, i fratelli che a Beverly Hills nel 1989 (nella “lussuosa villa di una famiglia borghese e privilegiata”, precisarono i media americani) uccisero i genitori sparandogli in faccia a colpi di fucile, si apriranno presto le porte del carcere. Un macabro episodio di cronaca del 1989 che sconvolse l’opinione pubblica statunitense. Delitto controverso: i fratelli Menendez, che all’epoca dei fatti erano poco più che adolescenti (21 e 18 anni), sostennero al processo che “furono costretti a quell'atto dopo anni di sevizie fisiche e psicologiche da parte di un padre e una madre sadici e violenti”.
La giuria non gli credette. Il movente del duplice omicidio? “I soldi dell’eredità” e li condannò all’ergastolo “senza possibilità di libertà vigilata”. Ora il ripensamento. Il giudice Michael Jesic di Van Nuys, a Los Angeles, ha deciso che “i detenuti possono accedere alla riduzione della pena dopo 35 anni passati in carcere: non rappresentano più un rischio per la società”. Valutazione maturata dopo aver ascoltato le testimonianze di familiari, di un ex compagno di cella e di un giudice in pensione che hanno sostenuto come “Lyle e Erik si siano completamente riabilitati”.
Il tribunale ha quindi stabilito di sottoporre il caso a revisione applicando una nuova legge californiana per cui chi compie un delitto con meno di 26 anni può “subire un massimo di 50 anni di carcere e accedere a riduzioni della pena”. In tanti anni il mistero dei Melendez non è mai stato risolto: di certo si sa che il padre José era un “imprenditore ambizioso” e la madre Mary Louise “una donna frustrata che sognava una carriera da star hollywoodiana”. Entrambi il 20 agosto 1989 furono massacrati dai figli che dopo la carneficina telefonarono alla polizia: “Li abbiamo trovato in un lago di sangue, e’ stata la mafia”.
I detective ci misero poco a scoprire che la mafia non c’entrava nulla. E i fratelli crollarono: “Siamo stati costretti a farlo per difenderci dagli abusi cominciati quando eravamo piccoli”.
Una vicenda torbida che “appassionò” il pubblico perché qui vittime e carnefici sono “quadretti” che cambiano posizione come in un cubo di Rubik dell’orrore. E ora Netflix già pensa a un sequel sulla “seconda vita da uomini liberi” degli ex “Mostri”. Ex?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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