
Greta Thunberg ha vissuto momenti migliori, non v’è dubbio. Dopo aver abbandonato le battaglie per il clima per sostenere la Palestina, l’attivista è partita per Gaza con la Global Sumud Flotilla ma recentemente ha abbandonato il direttivo tra litigi, gelosie e protagonismi. Ora deve fare i conti con un’altra tegola: non può contare sull’appoggio della Svezia.
Sì, perché Stoccolma ha di fatto scaricato Greta. Come riportato dalla Stampa, il ministero degli Esteri svedese ha ribadito di non avere nessuna “possibilità di fornire assistenza consolare in mare”. Una replica di quanto accaduto lo scorso giugno, quando la ventiduenne venne fermata sull’altra flottiglia e rimpatriata. I funzionari dell’ambasciata svedese a Tel Aviv non faranno altro che presenziare – se interpellati – qualora Israele dovesse fermare e detenere l’ex paladina dell’ambiente o altri colleghi.
Stoccolma ha sconsigliato qualsiasi viaggio a Gaza con una nota molto netta: "Significa: non andateci affatto. Il consiglio è un segnale che la situazione della sicurezza è grave e che le persone dovrebbero valutare attentamente la loro decisione di viaggiare". Ma non è tutto. I funzionari svedesi non hanno preso parte alle riunioni di coordinamento dei diversi Paesi i cui cittadini sono a bordo delle navi della Flotilla per individuare una linea di condotta comune. Lo scorso giugno, interpellata su Greta, la ministra degli Esteri Maria Malmer Stenegard aveva rimarcato di non credere che l’attivista avesse realmente bisogno di aiuto.
Per il momento nessun commento da parte della Thunberg. L'ultima dichiarazione pubblica risale a pochi giorni fa, nel corso di una diretta streaming su Instagram con la relatrice speciale dell'Onu per i Territori palestinesi occupati Francesca Albanese. Nell'occasione, Greta si era soffermata sul viaggio verso Gaza: "Eravamo consapevoli dei pericoli di questo tipo di attacchi.
Non ci fermeranno, si tratta di una tattica per spaventarci, di una guerra psicologica, ma siamo molto determinati a continuare la nostra missione e siamo ogni giorno più vicini a Gaza per portare aiuti e rompere l'assedio. Il mondo sta dimostrando il suo supporto per la Palestina e per la Flotilla, ma nessuno in posizioni di potere sta fornendo alcun tipo di supporto".