"In Germania non sono al sicuro, asilo negli Usa": chi è Naomi Seibt, l'anti-Greta dell'Afd

La giovane attivista di destra ha denunciato di essere perseguitata per le sue opinioni politiche

"In Germania non sono al sicuro, asilo negli Usa": chi è Naomi Seibt, l'anti-Greta dell'Afd
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In patria è definita l’anti-Greta Thunberg, il motivo è semplice: ha migliaia di follower sui social e nel suo primo intervento pubblico – a un convegno di negazionisti del clima – prese in giro la svedese e terminò il suo discorso con un “How dare you?”. Oggi la tedesca Naomi Seibt, 25 anni e nota attivista di destra, è al centro del dibattito pubblico per un altro motivo: la richiesta di asilo negli Usa. Il motivo? In Germania “non si sente al sicuro”.

Come riporta il Washington Post, la sostenitrice dell’Afd ha denunciato di essere un “bersaglio della sorveglianza dell’intelligence” e della “diffamazione dei media statali”. Inoltre, la Seibt ha dichiarato di aver ricevuto “minacce di morte dagli antifascisti”. La giovane ha pubblicato una comunicazione dell’intelligence di Berlino che documenterebbe il monitoraggio delle sue attività: “È stato in quel momento che ho pensato: non posso tornare in Germania in sicurezza”.

La richiesta di asilo della Seibt arriva mentre l'amministrazione guidata da Donald Trump ha espresso la sua volontà di dare la priorità ai rifugiati bianchi ed europei che ritengono di essere presi di mira per i loro punti di vista. Secondo il WPost, questa mossa si inserisce in un contesto di legami sempre più stretti tra la destra tedesca e figure di spicco del movimento Maga, senza dimenticare che fu proprio l’anti-Greta a mettere in contatto Elon Musk e la leader dell’Afd Alice Weidel, poi protagonisti di un’intervista su X con tanto di l’endorsement da parte dell’imprenditore (“solo l’Afd può salvare la Germania”, ndr).

Lo scorso 30 ottobre, la Seibt ha incontrato la deputata Anna Paulina Luna (R-Florida), che ha dichiarato di "seguire personalmente" la richiesta di asilo e di aver presentato il suo caso al segretario di Stato Marco Rubio. "Cerco sinceramente protezione dagli Stati Uniti perché temo per la mia vita e per quella della mia famiglia" ha aggiunto la venticinquenne. Ricordiamo che l’amministrazione Trump ha già concesso rifugio a decine di sudafricani bianchi che hanno dichiarato di essere perseguitati in patria.

"Una delle prime domande a riguardo è se il Dipartimento per la Sicurezza Interna esaminerà questa domanda di asilo con lo stesso rigore con cui esamina le altre, perché è uno status piuttosto difficile da ottenere" ha affermato Michael Kagan, professore di diritto dell'immigrazione presso l'Università del Nevada a Las Vegas. La legge statunitense sull'asilo richiede un "fondato timore di persecuzione" basato su razza, religione, nazionalità, opinione politica o appartenenza a un particolare gruppo sociale. Le richieste provenienti da democrazie con forti tutele legali e libertà politiche raramente soddisfano questo requisito, ha osservato l’esperto.

Tuttavia, ha aggiunto, l'interpretazione più ampia della libertà di parola negli Usa rispetto alla maggior parte dell'Europa potrebbe indurre i tribunali americani a prendere sul serio il caso della Seibt.

Un portavoce del Dipartimento di Stato ha affermato che emerge "preoccupazione per la crescente censura da parte di burocrati e funzionari governativi dell'Ue", aggiungendo che gli Stati Uniti "sostengono tutti gli europei che lavorano per difendere il nostro comune patrimonio di civiltà".

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