
Il Castro più chiacchierato di Cuba non è Fidel, ma il nipote influencer Sandro. Per qualcuno è la deturpazione del castrismo, per altri è semplicemente il prodotto del corso naturale del fallimento della rivoluzione cubana, ma c’è anche chi lo considera l’unica valvola in grado di innescare il cambiamento. Una cosa è certa, i tempi sono cambiati: L’Avana è passata dal líder máximo e dalla sua rivolta socialista a un content creator che passa dai filtri da gatto ai balletti virali.
Chi è Sandro Castro
Dal machete al cellulare, dalla divisa verde oliva alle magliette del Real Madrid. Classe 1992, Sandro Castro è l’uomo nuovo della rivoluzione cubana e il suo punto di forza è legato ai numeri. Parliamo dei numeri dei suoi follower: oltre 120 mila su Instagram, poco più di 5 mila su TikTok. Dalle challenge alla musica reparto, dai gatti alla birra Cristal, dalle ragazze sexy alle belle auto: il nipote di Fidel divide Cuba e il popolo del web e non potrebbe essere diversamente.
Nato quando il nonno aveva 65 anni ed era pienamente attivo a livello politico, Sandro Castro fuma con orgoglio Habanos, guida una Mercedes-benz e vola a bordo di jet privati. Anche lui è nato e cresciuto nel Paese dei blackout, della carestia, della crisi, della rivolta dell’11 luglio, dei tanti prigionieri politici. Ha visto gran parte dei suoi coetanei emigrare in cerca di fortuna. E anche per questo è considerato da molti “uno dei simboli più potenti del declino della Rivoluzione”, come evidenziato dal Pais: chiacchierato sì, ma il gioco non vale la candela.
Figlio di Rebecca Arteaga e Alexis Castro Soto del Valle, ingegnere delle telecomunicazioni e uno dei cinque figli di Fidel e di Dalia Soto del Valle, la donna che è stata al fianco del comandante fino alla sua morte, Sandro Castro condivide esclusivamente contenuti leggeri, tant’è che sono più noti i suoi gusti musicali (Bebeshito e Bad Bunny) che le dinamiche familiari. Questo non deve sorprendere, considerando la grande privacy di nonno Fidel.
La situazione a Cuba
Oggi il quadro a Cuba resta complesso, tra frequenti blackout e difficoltà a reperire medicinali e benzina, senza dimenticare la questione dei migranti. Sulla scia degli altri discendenti di Fidel, Sandro Castro trasmette il messaggio di una vita fatta di agi e ricchezze: le feste durante la pandemia da Covid-19, gli eventi privati nel suo EFE Bar di Vedado, i brindisi con il whisky, tanta ostentazione e grandi polemiche, dato che il resto di Cuba è spesso alle prese con mancanza di elettricità e di denaro.
La Cuba di Sandro Castro non è la Cuba di Fidel, è lapalissiano. Basti pensare che la Cuba di Fidel ha criminalizzato il reggaeton, mentre la Cuba di Sandro vive di reparto, oppure che la Cuba di Fidel ha criminalizzato gli americani mentre ora il nipote si traveste da Batman e festeggia Halloween.
Una cosa è chiara: Sandro è ciò che suo nonno non voleva che i cubani fossero, ciò che non aveva ideato nel progetto della sua rivoluzione. Anche per questo motivo alcuni credono che il cavallo di Troia di Cuba sia arrivato.