Un influencer russo è stato condannato a 8 anni di reclusione in una colonia penale di massima sicurezza per la morte del figlio di 30 giorni. L’uomo, il 44enne Maxim Lyutyi ha affrontato un procedimento penale a seguito del ricovero e del decesso del figlio Kosmos, di soli 30 giorni nel marzo 2023: il bambino era completamente denutrito e affetto da polmonite.
Lyutyi viene presentato dai media come vegano e crudista, ma in realtà il neonato non sarebbe stato nutrito affatto: secondo la ricostruzione Kosmos sarebbe stato solo esposto ai raggi solari come forma di nutrimento sperimentale che il padre intendeva “vendere” ad altri genitori. Inoltre, al fine di rafforzarlo - questa l’intenzione dell’uomo - il piccolo sarebbe stato sottoposto a immersioni nell’acqua ghiacciata: da qui la polmonite. Anche la moglie Oxana Mironova è stata condannata a 2 anni.
La posizione della donna è stata infatti considerata più lieve: mentre in Lyutyi il tribunale di Sochi avrebbe ravvisato una certa intenzionalità nelle “gravi lesioni personali” inflitte al neonato, è stato testimoniato come la donna avrebbe cercato in tutti i modi di nutrire il figlio allattandolo al seno e con il latte artificiale, ma la paura e il controllo del marito glielo avrebbero impedito.
Lyutyi ha cercato in tutti i modi di convincere la corte che la sua fosse stata solo una “negligenza”: “Questo è puramente un crimine di negligenza... senza intenzione. Sottolineo ancora una volta che amavo mio figlio e mi prendevo cura di lui” ha detto l’uomo, secondo quanto riporta il Daily Mail. Il bambino, che all’epoca dei fatti pesava solo 1 chilo e 300 grammi, in una situazione di grave sofferenza, era stato condotto in ospedale, ma i medici non sono riusciti a fare nulla per salvarlo: il quadro clinico era troppo compromesso.
Nell’anno in cui è stato in carcere, sono emersi molti dettagli su Lyutyi. Uno su tutti: pur affermando di fronte al mondo di essere un vegano crudista, si nutriva di carne e di altri alimenti di provenienza animale. La suocera Galina Mironova lo ha descritto come il leader di una “setta”, lamentando che la figlia Oxana vivesse in uno stato di costante paura, allontanata dalla famiglia d’origine, quasi come una “schiava”: “Oxana mi ha detto che aveva paura di lui. Lei avrebbe voluto lasciarlo molte volte, ma lui l'ha trattenuta”.
Il fatto che Oxana stesse cercando di alimentare in maniera comune, con l’allattamento al seno e il latte artificiale, il figlio è stato confermato dalla cugina Olesya Nikolayeva: Galina inviava alla figlia del denaro per il
latte artificiale e altri bisogni del bambino, ma Oxana non è riuscita a nutrirlo di nascosto a sufficienza. Pare inoltre che la donna sia stata obbligata a partorire in casa, nonostante la sua volontà di andare in ospedale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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