
Con buona parte dell’Europa che boccheggia sotto la canicola, la domanda di elettricità dovuta all’uso dei condizionatori mette a dura prova la rete elettrica. Pochi, però, si aspettavano che la più grande centrale nucleare del Vecchio Continente fosse messa ko da una massiccia invasione di meduse. Questo è quanto si è verificato tra la sera di domenica e la mattina di oggi nella centrale nucleare di Gravelines, nel nord della Francia. La presenza di un numero straordinario di questi antipatici invertebrati marini nelle stazioni di pompaggio dell’acqua marina ha costretto gli operatori della centrale a fermare quattro dei sei reattori nucleari. L’Edf, ente pubblico che gestisce la rete elettrica francese, rassicura il pubblico: questo stop inaspettato non metterà a rischio la fornitura di elettricità nel paese transalpino.
Edf: “Nessun pericolo di blackout”
Come riporta il quotidiano Le Figaro, l’Edf ha annunciato nella mattina di lunedì che quattro delle sei unità della centrale nucleare di Gravelines sono state bloccate dalla presenza “massiccia e non prevedibile” di un gran numero di meduse nelle stazioni di pompaggio necessarie per mantenere nei limiti di temperatura previsti i reattori nucleari. Le unità 2, 3 e 4 si sono “fermate automaticamente” tra le 23 e la mezzanotte di domenica, un comportamento del tutto in linea con le misure di sicurezza a protezione del corretto funzionamento dei reattori. L’unità 6 si è fermata per le stesse ragioni alle 6.20 della mattina di lunedì 11 agosto ma, secondo il comunicato dell’operatore, questi blocchi automatici “non hanno avuto alcuna conseguenza sulla sicurezza dell’impianto, l’incolumità del personale o l’ambiente nelle vicinanze della centrale”.

L’unica cosa certa è che, visto che le unità 1 e 5 sono ferme per una manutenzione programmata, l’impianto che fornisce gran parte dell’elettricità nel dipartimento Nord-Pas de Calais è completamente inattivo. Il blocco di un impianto che è in grado di fornire a piena potenza 5,5 gigawatt di elettricità non è una cosa da prendere alla leggera, tanto che la Edf sta facendo di tutto per riaccendere al più presto le quattro unità bloccate. “Il personale della centrale è mobilitato e sta verificando gli impianti di diagnostica per capire gli interventi necessari prima di poter riavviare le unità di produzione in sicurezza”. Una portavoce della compagnia ha detto che la procedura di riavvio dovrebbe iniziare giovedì 14 agosto ma che la ditta ha previsto un piano di backup per evitare i blackout nel nord del paese. “Non c’è rischio di mancanza d’elettricità. La mancanza sarà coperta da altre centrali nucleari e da altre fonti di energia operative al momento, come gli impianti solari”.
Non succedeva dagli anni ‘90
Non è la prima volta che degli impianti nucleari sono bloccati da un’invasione di meduse ma, secondo la portavoce dell’Edf, si tratta di “eventi estremamente rari, che non si verificavano in Francia dagli anni ‘90”. Casi simili si sono verificati più recentemente in vari altri paesi, dagli Stati Uniti alla Scozia, dalla Svezia al Giappone ma, negli ultimi 15 anni sono diventati sempre più rari. Non sono ancora chiare le ragioni che hanno causato questa straordinaria proliferazione di questi animali marini, detestati dai bagnanti di tutto il mondo. Alcuni esperti danno la colpa all’aumento della temperatura degli oceani ma la situazione nel Mare del Nord è decisamente meno seria rispetto a quanto si sta verificando nel Mediterraneo, dove in questi giorni si sono battuti i record in quanto alla temperatura superficiale media.

Se alcuni esperti se la prendono contro il solito “cambiamento climatico”, altri fanno notare come la pesca industriale abbia colpito in maniera molto significativa alcuni dei predatori naturali delle meduse come il tonno, causando la moltiplicazione del numero di questi invertebrati. L’unica cosa che è certa è il fatto che questo gigantesco impianto rimarrà parte integrante della strategia energetica della Francia per i prossimi decenni. La costruzione della centrale è iniziata nel 1975 ma ci sono voluti sei anni prima che tutti i reattori ad acqua pressurizzata della Framatome iniziassero a fornire elettricità alla rete. Lo scorso giugno le autorità locali hanno dato il via al Grand Chantier, i lavori preparatori alla costruzione di altri due reattori nucleari di nuova generazione, degli Epr2 da ben 1.
600 megawatt ciascuno che saranno realizzati sullo stesso sito della centrale attuale. La speranza è che da qui al 2040, quando dovrebbero entrare in funzione, le meduse decidano di andare a passare il Ferragosto da qualche altra parte.