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Migliaia di persone in lutto per l'addio a Charlie Kirk all'interno dello State Farm Stadium di Glendale, in Arizona. Un servizio funebre dalle sfumature di convention dei conservatori americani: oltre al presidente Donald Trump, tra gli oratori di spicco al funerale figurano il vicepresidente J.D. Vance, il capo dello staff Susie Wiles, il segretario di Stato Marco Rubio, il capo del Pentagono Pete Hegseth e il segretario della Salute e dei Servizi Umani Robert F. Kennedy.
L'enorme folla allo State Farm Stadium
Fin dalle prime ore di questa mattina, una folla enorme ha iniziato a radunarsi fuori dallo State Farm Stadium. Non appena le porte si sono aperte, migliaia di sostenitori di Kirk si sono riversati per assistere alla cerimonia funebre, accompagnate da un numero sempre crescente di persone in lutto all'esterno. Dagli Stati del Nevada, California, Texas, Oklahoma, Maine, North Carolina, fino alle Hawaii e all’Alaska: i sostenitori di Charlie Kirk hanno attraversato l’intero Paese per essere, già all’alba, alla commemorazione dell’attivista conservatore ucciso lo scorso 10 settembre. Il traffico è rimasto congestionato per tutta la notte attorno all’impianto — lo stadio più grande dell’Arizona, come ricordano con orgoglio i residenti — al punto che molti hanno dovuto proseguire a piedi l’ultimo tratto per raggiungere la struttura da 63.000 posti.
Centinaia di persone si sono accampate all’esterno fin dalla sera precedente per garantirsi l’ingresso. All’apertura dei cancelli, dopo i severi controlli di sicurezza con cani e metal detector, è partita una processione composta ma rapida: folle vestite con i colori della bandiera americana, cappellini con il logo “Maga” o le iniziali dorate “CK”, giovani, famiglie con bambini e anziani. Lo stadio, normalmente casa degli Arizona Cardinals, è stato trasformato in un grande santuario civile.
L'inizio della cerimonia
Lo stadio, 63.400 posti, si è rapidamente riempito di persone vestite di rosso, bianco e blu, come suggerito dagli organizzatori al suono delle band rock cristiane che si sono alternate sul palco: il lungo preambolo musicale si è concluso con uno degli artisti, Brandon Lake, che ha invitato la folla a pregare insieme e a cantare una strofa della sua canzone mentre il pubblico ha mostrato cartelli e striscioni in memoria dell'attivista scomparso. I cartelli riportano il logo di Turning Point USA, insieme al nome dell'evento odierno: "Building a Legacy, Remembering Charlie Kirk". Alcuni cartelli recitano "Never Surrender", con una foto di Kirk. L'inizio della cerimonia è stato, invece, segnato dall'esecuzione di "Amazing Grace" con la cornamusa; successivamente la folla di decine di migliaia di persone, in piedi, ha cantato "How great is our God", un canto di adorazione di Chris Tomlin.
Rob McCoy, pastore emerito della Godspeak Calvary Chapel in California, ha ricordato l'attivista conservatore come un cristiano devoto. "Charlie non ha mai avuto paura, perché sapeva che la sua vita era al sicuro nelle mani di Dio", ha affermato McCoy, pastore evangelico e fervente sostenitore del presidente Trump. "Charlie mi chiamava il suo pastore, io lo chiamavo il mio amico. L'ultima volta ci siamo incontrati due settimane fa in Corea del Sud". "Turning Point è vivo e vegeto. A tutti coloro che si sono detti preoccupati per il futuro del movimento dico: senza Charlie siamo ora all'evento maggiore della storia di Turning Point".
Gli interventi di amici e sostenitori
Dopo il pastore McCoy è stata la volta di una serie di sostenitori dell'attivista. Mikey McCoy, ex capo dello staff di Kirk, ha suscitato uno degli applausi più calorosi del pubblico con una citazione tratta dal filosofo danese Søren Kierkegaard. "Il tiranno muore e il suo dominio finisce; il martire muore e il suo dominio inizia", ha detto, tra le forti acclamazioni dello stadio. Durante lo svolgimento della cerimonia, in occasione del suo intervento, Larry Arnn, il presidente di Hillsdale College, ha scelto di conferire a Kirk la laurea honoris causa.
L'attivista ha completato oltre 30 corsi online nel college Hillsdale del Michigan. Prima di Arnn a salire sul palco dello State Farm Stadium è stata Rebecca Dunn, advisor di Turning Point. "Per me era come un figlio", ha ricordato Dunn.