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Tagli ai voli in nome del green: la Ue appoggia la Francia

La Commissione Ue dà il via libera alla Francia: potrà tagliare i voli a breve percorrenza sul mercato interno. Ma questa mossa può essere un boomerang. Vediamo perché

Tagli ai voli in nome del green: la Ue appoggia la Francia

La Francia potrà tagliare tre tratte aeree interne tra Parigi e città primarie dell'Esagono in nome del risparmio sulle emissioni. Lo ha deciso la Commissione Ue archiviando un'indagine sulla Francia legata a presunte discriminazioni nel mercato interno contro le compagnie transalpine aperta nel 2021 legate a queste decisioni.

Potranno essere cancellate solo le tre tratte che Emmanuel Macron e il suo governo avevano deciso di tagliare nel 2021: Orly-Bordeaux, Orly-Nantes, Orly-Lione. Come ricordato da Le Figaro, parliamo di tratte che prima del Covid non mobilitavano una quota irrisoria di passeggeri: "Orly-Bordeaux con 550.000 passeggeri annui, Orly-Nantes con 100.000 passeggeri e Orly-Lione con 150.000 passeggeri" erano le più importanti tra le cosiddette linee francesi "point-to-point", cioè "quelle che non convergono su un hub, nel caso di Parigi l'aeroporto principale Charles de Gaulle".

"Gli effetti negativi di qualsiasi restrizione dei diritti di traffico sui cittadini e sulla connettività europei devono essere compensati dalla disponibilità di modi di trasporto alternativi a prezzi accessibili, che siano convenienti e più sostenibili", si legge nella decisione esecutiva di Palazzo Berlaymont.

Parigi in nome del piano europeo Fit for 55 propose la norma sottolineando il previsto risparmio di 55mila tonnellate annue di anidride carbonica "risparmiata" all'atmosfera con la sostituzione del treno all'aereo. Il dibattito è da tempo attivo in Francia, ove nella scorsa legislatura alcuni deputati della sinistra hanno proposto di abolire tutti i voli coperti da treni velocie che non comportano un risparmio di tempo superiore a due ore e mezza. 800mila passeggeri potenziali potranno ora muoversi tra Parigi e la capitale della Gironda, Bordeaux, "rivale" storica della capitale, tra la capitale e la principale città del Rodano-Alpi, Lione, e in direzione dell'importante centro bretone di Nantes unicamente tramite l'alta velocità della Sncf, la compagnia di bandiera dei treni francesi.

Le Figaro ha contestato la decisione già nei mesi scorsi ricordando i prezzi maggiori del treno a alta velocità (Tgv) rispetto all'aereo e gli sforzi di Air France, compagnia aerea di bandiera di Parigi, per ridurre le emissioni: Air France, da tempo, "si è già impegnata a ridurre la sua impronta ecologica: la riduzione del 50% delle sue emissioni di CO² entro il 2024 sulla sua rete nazionale ed entro il 2030 sulla sua intera rete. Questi obiettivi sono stati resi possibili grazie in particolare all'utilizzo di biocarburanti e all'arrivo dell'A220, che emette fino al 25% in meno di CO² rispetto ai suoi predecessori". E sottolinea il fatto che, sostanzialmente, il bando non riguarderà i voli con scalo.

Non sarà ad esempio possibile, e a ribadirlo è anche ActuLyon, prendere un diretto dalle tre città con arrivo a Parigi con arrivo a Orly, la Linate della capitale francese, per un trasferimento interno ma sarà possibile volare da Lione, Bordeaux o Nantes a Parigi-Charles de Gaulle, l'equivalente di Malpensa (hub per voli intercontinentali e a lunga percorrenza) se si viaggerà in direzione dell'estero, per esempio New York. In sostanza la decisione può penalizzare il cittadino francese medio o il pendolare, non chi vive nelle business class dei voli intercontinentali. L'ennesimo esempio di ambientalismo dei ricchi, per molti. Una mossa strategica per sostenere gli investimenti del Next Generation Eu nei corridoi europei ferroviari, per altri osservatori. Una politica, aggiungiamo noi, che sulla direttrice Lione-Parigi può avere un vincitore a sorpresa: Trenitalia.

Compagnia entrata nel 2021 nel mercato francese come unico competitor privato di Sncf con il Frecciarossa e che promuove dieci corse giornaliere concentrate proprio sulla direttrice tra le due città. Potenzialmente in grado, dunque, di supplire all'ennesima mossa ecologista francese che sembra rispondere, principalmente, a ragioni d'élite.

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