L'ultima follia dell'Europa. Nasce il reato di "ecocidio"

Nuova stretta "green": fino a 10 anni di carcere per crimini ambientali. Agli Stati 24 mesi per recepire la direttiva

L'ultima follia dell'Europa. Nasce il reato di "ecocidio"
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Dàgli all`ecocida. Il Parlamento europeo ha ieri creato un nuovo reato, l`ecocidio, che identifica un comportamento che contribuisce a distruggere l`ecosistema. L`Unione europea è così il primo organismo internazionale a dotarsi di una simile legge, votata ieri con una maggioranza compodissima: 499 sì, 100 no e 23 astenuti. Gli Stati membri avranno due anni per recepire la norma nella legislazione nazionale.

A Bruxelles si parla di decisione rivoluzionaria, anche se per qualcuno si tratta di una norma perfino esagerata. Intanto c`è un elenco molto lungo di reati penali previsti dalla legge, 18 contro i 9 precedenti, tra i quali il commercio illegale di legname, l`esaurimento delle risorse idriche, gravi violazioni della legislazione Ue sui prodotti chimici, l`inquinamento causato dalle navi, la pesca illegale del tonno rosso, la caccia illegale, le frodi sul mercato del carbonio, l`introduzione e la diffusione di speci aliene invasive. La nuova normativa dovrebbe includere anche i cosiddetti reati «qualificati», come gli incendi boschivi su larga scala o l`inquinamento diffuso dell`aria, dell`acqua e del suolo, che degradano gli ecosistemi.

I reati ambientali commessi sia da privati sia da rappresentanti di aziende saranno punibili con una pena detentiva variabile a seconda della durata, della gravità e della reversibilità o meno della natura del reato che può arrivare fino a otto anni, anche se in caso di morte di una o più persone si può arrivare addirittura a dieci. I trasgressori saranno anche tenuti a ripristinare l`ambiente degradato e a risarcire i danni provocati. Sono previste anche multe per le aziende che potrebbero essere fisse (24 o 40 milioni di euro) o una percentuale del fatturato globale annuo (3 o 5 per cento), naturalmente in funzione della gravità del reato.

La principale differenza rispetto alla ormai obosleta direttiva del 2008, oltre all`inasprimento delle pene, sta nel fatto che prima chiunque danneggiava l`ambiente senza illegalità, ovvero compiendo un`attività per cui vantava un regolare permesso, non era perseguibile, mentre in futuro questo non sarà un salvacondotto per inquinare. Antonius Manders, deputato olandese iscritto al gruppo del Partito Popolare Europeo e relatore della legge, fa il caso dei Pfas, sostanze perfluoroalchiliche estremamente dannose per la salute umana, delle quali si parla anche in Veneto. «Nei Paesi Bassi - spiega Manders - le aziende hanno dei permessi per inquinare il suolo con gli Pfas , ma vent`anni dopo abbiamo visto che causano morti e problemi alla salute. Con questa nuova legge, la decisione di un giudice potra vietarli».

Agli stati membri spetterà di modulare le sanzioni e di stabilire se e come perseguire gli eventuali ecocidi commessi al di fuori dell`Ue per conto di società europee e saranno inoltre responsabili dell`organizzazione della formazione e della raccolta dei dati e di fornire una formazione specialistica per agenti di polizia, giudici e pubblici ministeri, oltre che di sviluppare strategie nazionali e organizzare campagne di sensibilizzazione ad hoc . Sono previsti meccanismi di sostegno e protezione per coloro che segnaleranno reati ambientali.

L`ecocidio è definito nella normativa il compimento di «atti illegali o selvaggi commessi con la consapevolezza che esiste una sostanziale probabilità che tali atti provochino danni gravi, diffusi o a lungo termine all`ambiente».

Secondo i pasdaràn della criminalizziazione dei reati ambientali, l`ecocidio dovrebbe diventare il quinto reato perseguito dalla Corte penale internazionale dell`Aia, dopo il genocidio, i crimini di guerra, i crimini contro l`umaità e quelli di aggressione.

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