Faccia a faccia Meloni-Trump: ecco cosa si sono detti

In vista del vertice Nato previsto per domani, i due leader hanno discusso all'Aja durante la cena ufficiale organizzata dal re e dalla regina dei Paesi Bassi

Faccia a faccia Meloni-Trump: ecco cosa si sono detti
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Durante la cena dei leader NATO all’Aja, il premier Giorgia Meloni e il presidente americano Donald Trump hanno avuto un lungo e riservato colloquio, approfittando della posizione fianco a fianco al tavolo. Al centro della conversazione, secondo quanto trapela da fonti diplomatiche, la situazione in Medio Oriente, uno dei dossier più urgenti e delicati dell’agenda internazionale.

In vista del vertice NATO previsto per domani, il Re e la Regina dei Paesi Bassi hanno organizzato una cena ufficiale al palazzo Huis ten Bosch, accogliendo i Capi di Stato e di governo dei Paesi membri dell'Alleanza. All’evento hanno partecipato anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, i rappresentanti dei quattro partner dell'Indo-Pacifico e i vertici dell’Unione Europea. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha preso parte al ricevimento, sedendo al tavolo con il Re Willem-Alexander, il segretario generale della NATO Mark Rutte, il presidente degli Stati Uniti, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il presidente ceco Petr Pavel.

"Si vis pacem, para bellum": con questa frase Meloni ha aperto il suo intervento in Senato, prima di volare all’Aja per il summit che ha riunito i 32 Paesi membri per approvare un piano decennale che porterà la spesa per la difesa al 5% del PIL. Anche l’Italia – ha ribadito la premier – rispetterà gli impegni, ma chiede una flessibilità che eviti corse finali dell’ultimo minuto. Meloni ha sottolineato la necessità di investire su tecnologie emergenti e sulle industrie italiane ed europee. Ma la linea del governo è contestata: il leader del M5S Giuseppe Conte ha guidato un contro-summit con 15 forze europee, lanciando il messaggio "Se vuoi la pace, prepara la pace", contrapposto al motto latino.

A chi accusa Trump di fomentare il caos globale, Meloni risponde: “Il disordine non nasce oggi, e non è stato generato da Trump”. Il premier rilancia l’impegno dell’Italia nella NATO, bollandolo come “un dovere responsabile in tempi di crescente instabilità” e difende l’aumento della spesa militare: “Una difesa europea alternativa alla NATO sarebbe un errore: serve una colonna europea dentro l’Alleanza”.

Parlando della crisi in Medio Oriente, Meloni ha definito “complicato” il ritorno alla tregua, ma si dice ancora fiduciosa in un negoziato.

Sul fronte NATO, ha invece ribadito il sostegno all’obiettivo del 5% in spese per la difesa, chiedendo che i fondi vadano “prima di tutto alle imprese italiane ed europee”, pur riconoscendo la necessità di collaborare con gli alleati se necessario.

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