Cronaca internazionale

Il messaggio, il ricovero e le condizioni di salute: come sta davvero Lukashenko

Alexander Lukashenko è "riapparso" con un messaggio diffuso dal suo servizio stampa ma le voci sulle sue presunte pessime condizioni di salute continuano a rincorrersi

Il messaggio, il ricovero e le condizioni di salute: come sta davvero Lukashenko

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Come sta Alexander Lukashenko? È davvero in fin di vita, come sostengono le indiscrezioni che ormai da ore si rincorrono sul suo conto, oppure il leader della Bielorussia è soltanto indisposto, a causa di qualche piccolo problemino fisico dovuto all'avanzare dell'età? Mentre i governi occidentali si interrogano sul mistero, un messaggio firmato proprio da Lukashenko è stato diffuso dal suo servizio stampa. Nel testo, il leader ha inviato gli auguri al presidente azero, Ilham Aliyev, in occasione della festa nazionale dell'Azerbaigian.

Il giallo su Lukashenko

"La partnership strategica tra Minsk e Baku, da sempre fondata su reciproci interessi e legami d'amicizia e fiducia, sarà sempre più salda", si legge nel messaggio di Lukashenko diffuso dalla Tass. Dopo le voci, alimentate dalla dissidenza bielorussa, sul suo stato di salute, Lukashenko e "riapparso" in pubblico, in senso figurato, con un intervento istituzionale. La prova è debolissima, e non in grado di dissipare i dubbi sulle presunte condizioni critiche del capo di Stato.

Anche perché l'oppositore di Lukashenko, Valery Tsepkalo, ex candidato alla presidenza della Bielorussia, ha alimentato dubbi sulla salute del presidente e su un suo possibile avvelenamento. "Secondo informazioni preliminari, soggette a ulteriori conferme, Lukashenko è stato trasportato d'urgenza all'Ospedale Centrale di Mosca dopo il suo incontro a porte chiuse con Putin. Sarebbe stato sottoposto alla purificazione del sangue", ha scritto su Twitter moltiplicando i dubbi e le dicerie.

La voce del dissidente

Per Tsepkalo non ci sarebbero dubbi: "I principali specialisti sono stati mobilitati per affrontare le sue condizioni critiche. Sono state condotte procedure di purificazione del sangue e le condizioni di Lukashenko sono state ritenute non trasportabili".

"Gli sforzi orchestrati per salvare il dittatore bielorusso mirano a dissipare le speculazioni sul presunto coinvolgimento del Cremlino nel suo avvelenamento", ha quindi aggiunto lo stesso dissidente, invocando i leader occidentali a convocare nei prossimi giorni una sessione strategica per discutere misure da intraprendere per garantire un eventuale periodo di transizione della Bielorussia, presumibilmente nel caso in cui il leader dovesse morire.

Il fatto che Tsepaklo sia un dissidente, e soprattutto che abbia rivolto un appello ai governi occidentali, dovrebbe spingere gli analisti a prestare la massima attenzione in merito alla veridicità delle sue affermazioni.

La salute del leader bielorusso

Certo è che la salute di Lukashenko è finita nel mirino dei media. Lo scorso 23 maggio, il presidente bielorusso spiegava di aver avuto un adenovirus. "Non morirò, state tranquilli", dichiarava qualche giorno fa, cercando di mettere fine alle voci su una sua presunta malattia.

Fedele alleato del presidente russo Vladimir Putin, Lukashenko, 68 anni, era riapparso in pubblico il 15 maggio dopo un'assenza di quasi una settimana e dopo aver disertato la cerimonia del giorno della bandiera per la prima volta da quando ha assunto la più alta carica dello Stato dell'ex repubblica sovietica, 29 anni fa. La sua apparizione, con una vistosa fascia al braccio, non aveva smorzato i dubbi di chi credeva fosse gravemente malato o, addirittura, che fosse stato avvelenato. Alcuni pensavano che fosse stato proprio il Cremlino a tentare di ucciderlo.

Il viaggio a Mosca

Il 9 maggio, Lukashenko era stato invitato da Putin a Mosca in occasione del Giorno della Vittoria. L'alleato del Cremlino ha deposto corone di fiori alla Tomba del milite ignoto e presenziato la parata militare in programma. Secondo alcune indiscrezioni, non avrebbe tuttavia partecipato al pranzo offerto dal presidente russo insieme agli altri ospiti e sarebbe addirittura rientrato in anticipo a Minsk per non meglio specificati motivi di salute.

Fonti non ufficiali hanno aggiunto che Lukashenko già durante la parata non sembrava essere in gran forma, e che sarebbe arrivato alla Tomba a bordo di una macchinetta.

Oggi le voci sulla salute del leader di Minsk sono diventate ancora più rumorose.

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