
È di 40 morti, tra i quali anche dei bambini, il bilancio di un nuovo naufragio avvenuto nelle acque territoriali della Tunisia.
L'episodio, per la precisione, si è verificato al largo della costa di Salakta, piccolo villaggio costiero sito nel governatorato di Mahdia: quaranta migranti di origini subsahariane, inclusi alcuni neonati, sono deceduti dopo che l'imbarcazione a bordo della quale stavano viaggiando si è capovolta.
A renderlo noto, attraverso le frequenze della radio locale Mosaique, è stato il portavoce del tribunale locale Walid Chatrbi. Il mezzo, stando a quanto riferito dalle autorità locali, si è inabissato presumibilmente a causa del sovraffollamento o delle condizioni del mare. La prima a giungere sul posto della tragedia è stata la guardia costiera tunisina, grazie all'intervento della quale è stato possibile portare in salvo altre trenta persone: per il momento, tuttavia, non si conoscono ancora le condizioni di salute dei sopravvissuti.
La Procura della Repubblica ha aperto un’indagine sulla tragedia, con l'obiettivo di chiarire le cause del naufragio e di rilevare eventuali responsabilità.
Appena due anni fa la Tunisia aveva siglato un patto da 255 milioni di euro con l’Unione
Europea per cercare di arginare l'emigrazione clandestina, tuttavia, dopo una prima fase di riduzione della portata del fenomeno, già dagli inizi del 2025 le partenze verso le coste italiane si sono nuovamente moltiplicate.