
Una storia che sembra essere uscita dalla penna di un bravo sceneggiatore di serie televisive noir. Di fantasia, in questo caso, però, c'è ben poco. La realtà, a volte, riesce a stupire e, incredibilmente, a superare la finzione con trame intricate e di difficile soluzione. Diventa sempre più fitto il mistero che avvolge i centinaia di neonati e bambini trovati sepolti in una fossa comune in Irlanda, nel sito di un istituto religioso per madri nubili nei pressi della costa occidentale. La St Mary's Home, gestita dall'ordine di suore Bon Secours, è stata attiva a Tuam, nella contea di Galway, dal 1925 al 1961, in un'epoca di tabù morali e di stigma sociale nei confronti delle gravidanze al di fuori del matrimonio.
La macabra scoperta undici anni fa
Una storica del luogo, Catherine Corless, ha tirato fuori le prove dello scandalo undici anni fa, creando scompiglio e stupore tra gli abitanti della contea irlandese. C'è voluto molto tempo prima che ci fossero azioni concrete ma, alla fine, da pochi giorni sono iniziati gli scavi per riesumare i 796 piccoli morti nella casa per madri e bambini. I lavori saranno condotti dall'Office of the Director of Authorised Intervention (Odait). "Erano spazzatura, perché nati fuori dal matrimonio", ha raccontato alla Bbc PJ Haverty, un uomo che sostiene di essere stato uno dei 3.349 bambini che vissero in quella che chiamavano semplicemente "La casa".
La testimonianza choc di un sopravvissuto
"Eravamo chiusi lì, era una prigione per noi. Ci emarginavano in quanto nati fuori dal matrimonio", ha spiegato Haverty, che ha aggiunto: "Correvo a casa e piangevo fino ad addormentarmi. A un certo punto ho pensato anche di togliermi la vita". Dal racconto choc del testimone, che sostiene di aver trascorso in quel luogo i suoi primi sei anni di vita, emerge un quadro agghiacciante nella gestione dell'intero istituto. I bambini "accolti" nella struttura avrebbero subito violenze fisiche e psicologiche, vivendo costantemente in uno stato di emarginazione e prevaricazione in quanto nati fuori dal matrimonio. Haverty, adottato poi da una zia all'età di 7 anni, oggi si considera un sopravvissuto.
L'istituto è stato demolito 50 anni fa
L'istituto ormai non esiste più, demolito quasi totalmente 50 anni fa. Della parte principale dell'edificio rimane solo un muro alto sei metri della ex cappella e sala da pranzo. Sugli oltre sei acri del sito di St Mary's oggi sorge un complesso residenziale dotato di scivoli e altalene per i bambini. Con l'inizio degli scavi, molti visitatori hanno affollato l'area portando scarpine, giochi e peluche sul luogo dello straziante rinvenimento per commemorare ciò che rimane dei piccoli che saranno riesumati. L'operazione mira a recuperare tutti i resti umani, tentare di identificarli, restituirli alle loro famiglie e riseppellirli dignitosamente.
Non è facile riesumare i corpi dei bambini
Le dimensioni e la posizione del sito, le infiltrazioni d'acqua e il miscuglio dei materiali, oltre alla vicinanza di altri resti risalenti al periodo della carestia e delle case di lavoro del XIX secolo, rendono l'operazione di riesumazione estremamente complessa. L'intervento dovrebbe durare due anni. Gli scavi segnano una nuova fase nella presa di coscienza dell'Irlanda verso gli abusi e della negligenza nei confronti dei minori nelle istituzioni religiose e statali. Non esistevano registri di sepoltura e i decessi furono ignorati fino a un decennio fa, quando fu effettuata la triste scoperta.
Ciò portò a una commissione giudiziaria, alle scuse dello Stato e alla promessa di effettuare scavi nel sito. Le suore del Bon Secours gestivano la loro istituzione con l'approvazione dello Stato irlandese, che ignorava le privazioni, la misoginia e gli alti tassi di mortalità infantile.