La sentenza dei giudici inglesi sulla piccola Indi Gregory: "Niente più supporti vitali da domani"

No al trattamento di fine vita domiciliare per Indi Gregory: l'alternativa all'ospedale è solo l'hospice ma in questo modo la bambina non potrà arrivare in Italia. I genitori ancora sperano

La sentenza dei giudici inglesi sulla piccola Indi Gregory: "Niente più supporti vitali da domani"
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Novità sul caso della piccola Indi Gregory, la bambina affetta da una grave forma di malattia mitocondriale alla quale il Regno Unito vuole sospendere le cure in quanto incurabile. I genitori vorrebbero portarla in Italia, dove l'ospedale Bambin Gesù si è proposto di ricoverarla e per questa ragione le è stata conferita la cittadinanza italiana d'urgenza che, però, finora non ha risolto il problema: il Regno Unito non le permette di lasciare il Paese.

Questo pomeriggio il giudice ha deciso che Indi non potrà nemmeno rientrare presso la sua abitazione per il fine vita: l'unica alternativa che è stata concessa dal giudice è il trasferimento della bambina in un hospice. L'Alta Corte ha stabilito che il trattamento della bambina termini non prima delle 15 (ora italiana) di giovedì. Il giudice ha concluso che l'estubazione e le cure palliative al domicilio della famiglia sarebbero "praticamente impossibili" e "contrarie al migliore interesse di Indi".

"Su richiesta della famiglia di Indi Gregory, il console italiano a Manchester, Matteo Corradini, in qualità di giudice tutelare della bimba di 8 mesi, ha emesso oggi un provvedimento d'urgenza che riconosce l'autorità dei tribunali italiani in questo caso", ha spiegato Christian Concern, organizzazione attiva nel Regno Unito, che supporta i genitori della bimba. Il provvedimento autorizza il trasferimento immediato all'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, oltre che l'adozione del piano di cure specialistiche. Inoltre, si legge nella nota di Christian Concern, è stato nominato come curatore della bambina Antonio Perno, direttore del Bambin Gesù.

Sulla base della legge italiana, il console ha il potere di operare come giudice e può emanare provvedimenti di emergenza. "L'ordinanza è stata comunicata dal nuovo tutore al managing director del Queen's Medical Center di Nottingham per facilitare una collaborazione costruttiva tra le autorità sanitarie italiane e inglesi al fine di evitare questioni legali su conflitti di giurisdizione", si legge ancora nella nota dell'associazione.

Christian Concern sottolinea che questa sia la prima volta che un provvedimento del genere viene emesso nel Regno Unito sul fine vita. I genitori ancora sperano in una conclusione diversa, che permetta loro di riportare a casa Indi per poi trasferirla in Italia.

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