
Sta destando un certo scalpore una recente inchiesta condotta dal New York Times sulla figura di Elon Musk. Stando al giornale statunitense, il patron di Testa, oggi molto vicino al presidente Usa Donald Trump, sarebbe stato costantemente sotto l'effetto di sostanze stupefacenti nel corso della lunga campagna elettorale delle presidenziali americane.
Delle rivelazioni a dir poco scioccanti, specie se si considera che Musk ricopre il ruolo di consulente governativo. Stando a quanto riportato dal Nyt, il ceo di SpaceX avrebbe ricorso spesso alle droghe durante il lungo tour di campagna elettorale. Fra le sostanze che sarebbero state assunte vengono menzionate la ketamina, l'ecstasy e alcuni funghi allucinogeni. Ciò avrebbe portato il miliardario ad accusare spesso di problemi alla vescica, cosa che accade di frequente a chi abusa di queste sostanze. Il New York Times afferma di sapere che Musk portava con sé un numero non meglio precisato di pastiglie di vario genere, fra cui anche Adderall, un farmaco impiegato per combattere il disturbo da deficit di attenzione.
Musk avrebbe quindi usato le droghe per tenersi più sveglio e affrontare al meglio le sfide della campagna elettorale al fianco di Trump. Gli effetti, tuttavia, si sarebbero visti, tanto che il Nyt attribuisce agli stupefacenti la causa di alcuni discorsi farfugliati dal miliardario, come quello della convention Repubblicana di febbraio.
Lo scorso anno, invece, il Wal Street Journal rivelò la dipendenza del magnate dalla ketamina, usato come analgesico. Musk, a detta del giornale, usava il farmaco per combattere la depressione. "Non mi drogo", aveva però precisato il miliardario.
Intanto Elon Musk ha recentemente fatto sapere di avere intenzione di chiudere la sua esperienza in politica.
"Poiché il mio periodo programmato come dipendente speciale del governo giunge al termine, desidero ringraziare il presidente Donald Trump per l'opportunità di ridurre le spese inutili", ha scritto su X. "La missione del Doge si rafforzerà sempre di più con il tempo, fino a diventare uno stile di vita all'interno del governo".