
Momenti di terrore a bordo di un aereo EasyJet diretto da Londra a Glasgow. Un passeggero ha infatti perso completamente il controllo: dopo essersi alzato in piedi, ha cominciato a inveire contro gli Stati Uniti d'America, minacciando di avere una bomba, e ha poi invocato il nome di Allah. Fortunatamente non è accaduto nulla di irreparabile, e il soggetto è stato allontanato dal velivolo.
Stando a quanto riferito dalla stampa estera, il fatto si è verificato nel corso della mattinata di ieri, domenica 27 luglio, su un volo della compagnia Easyjet. Erano le 8.20 circa il vettore stava atterrando a Glasgow, quando si è scatenato il pandemonio. Uno dei passeggeri si è alzato, cominciando a gridare. A detta di alcuni testimoni, il soggetto avrebbe prima raggiunto il bagno, poi, una volta uscito, avrebbe iniziato a urlare: "Allahu Akbar! Ho una bomba, ho una bomba!".
Superato lo sconcerto iniziale, fra i passeggeri presenti nell'aereo si è scatenato il panico. Si sono generati dei tafferugli, perché alcuni hanno cercato di contenere l'esagitato. "Pensavo stesse scherzando, insomma, è uno scherzo strano", ha spiegato un testimone al The Sun. "Ha spintonato il personale della compagnia aerea ed era aggressivo nei loro confronti. Era un tipo grosso, alto circa un metro e ottanta, e loro erano delle donne minute", ha aggiunto. Fra le tante frasi gridate, il passeggero avrebbe inveito più volte contro gli Stati Uniti, affermando di voler mandare un messaggio al presidente Donald Trump.
Ovviamente sono state avvisate le forze dell'ordine, e in breve degli agenti hanno fatto il loro ingresso all'interno dell'aereo per prendere in custodia il pericoloso personaggio. L'uomo, risultato essere un 41enne, è stato arrestato e adesso la sua posizione è al vaglio degli inquirenti.
Del caso sono stati informati anche gli agenti della sezione antiterrorismo.A quanto pare il bagaglio dell'uomo, controllato in un secondo momento, non conteneva alcuna bomba. Il 41enne è risultato essere un cittadino indiano in possesso di una carta di status di rifugiato.